Affari Europei
I migranti sfondano il confine tra Grecia e Macedonia. A Calais sgombero della 'giungla'
Dal confine franco-britannico a quello greco-macedone, non ha fine la disperazione dei migranti, mentre l'Italia torna a chiedere una gestione comune della crisi e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, avverte: l'Europa e' sull'orlo del precipizio.
Circa 300 profughi siriani e iracheni, la meta' donne e bambini hanno sfondato parte delle barriere di protezione innalzate dalla Macedonia al confine con la Grecia e hanno attraversato la frontiera. La polizia macedone ha lanciato gas lacrimogeni ma poi ha lasciato passare i profughi, mentre una trentina sono stati soccorsi. In mattinata la polizia greca aveva segnalato che piu' di 7mila rifugiati, la meta' dei quali donne e bambini, erano ammassati al confine, a Idomeni. Un numero quattro volte superiore alle capacita' dei campi allestiti per la prima accoglienza.
"Continuare a erigere muri piu' alti per impedire la fuga a quei disperati e' un atto di crudelta', e un'illusione", ha sottolineato l'alto commissario Onu per i Diritti Umani, principe Zeid bin Raad Zeid al-Hussein, da Ginevra. Contemporaneamente a Calais e' iniziato lo sgombero del settore meridionale della Giungla, la tendopoli piu' grande di Francia.
La polizia ha ordinato ai migranti di lasciare volontariamente il campo, per non essere costretta a intervenire con la forza. Due bulldozer e circa 20 persone hanno cominciato a smantellare decine di baracche di fortuna. Sul posto anche 30 auto della polizia e due furgoni antisommossa per eseguire l'ordine di sgombero del tribunale amministrativo di Lille. Gli immigrati hanno recuperato bombole di gas ed effetti personali e si stanno spostando verso altre zone del campo. Durante le operazioni e' stata arrestata una militante britannica del movimento 'No Borders'.
Nella Giungla vivono tra le 3.700 e le 7.000 persone provenienti da Siria, Afghanistan e Sudan, di cui 800-1.000 accampate nel settore in cui stanno avvenendo le operazioni di smantellamento. "L'Europa e' sull'orlo del precipizio" e bisogna evitare "decisioni drastiche e irreversibili" puntando su una "modalita' comune di gestione" dei flussi migratori, e' l'ennesimo appello dell'Italia lanciato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblat. Il titolare della Farnesina ha accolto oggi a Fiumicino un primo gruppo di 93 rifugiati siriani, tra cui 24 minori, arrivati grazie al progetto pilota promosso dal governo assieme alla Comunita' di Sant'Egidio, alla Federazione delle Chiese Evangeliche e alla Tavola Valdese. Ala fine del progetto saranno 1.000. "Mi auguro che questa iniziativa - ha auspicato il titolare della Farnesina - sia contagiosa e che altri Paesi, europei e non solo, possano condividerla".