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Affari Europei
Macron è di destra, ecco perché. Ma la sinistra italiana non se n'è accorta

MACRON? NON E' DI SINISTRA, MA DI DESTRA

Ora possiamo dire la verità: Emmanuel Macron è di destra, altro che di sinistra. A due mesi circa di distanza dalla sua elezione all'Eliseo, il presidente della Francia ha dimostrato di essere molto più conservatore di quanto non si pensasse e in materia di politica soprattutto internazionale ha fatto delle mosse che in pochi si sarebbero aspettati alla vigilia della sua vittoria alle urne.

MACRON E IL PROTEZIONISMO ECONOMICO

Primo elemento che fa propoendere per un Macron di destra e non di sinistra: la posizione assunta in materia economica. Già subito dopo la sua elezione si era capito che sull'economia si sarebbe buttato maggiormente a destra. Il presidente Macron intende restringere la partecipazione agli appalti pubblici alle aziende perlopiù attive nella Ue. Una posizione assai protezionista che ha sorpreso molti. Macron era infatti stato dipinto come "grande europeista" ma la sua proposta sugli appalti va in direzione opposta ai desiderata di Bruxelles. Non a casao il vicepresidente della Commissione Europa Katainen ha più volte sottolineato la necessità di un approccio globale al tema degli investimenti. 

LA RIFORMA FISCALE DI MACRON

Anche in materia fiscale Macron ha assunto posizioni tipicamente di destra. A partire dalla promessa del taglio della tassa sulla prima casa. Proprio la parziale cancellazione dell'"Imu" è stato uno dei principali argomenti in campagna elettorale di Macron. Ma quello che ha sorpreso parecchi è il suo progetto di schierarsi al fianco dei più ricchi. La sua intenzione è infatti quella di tagliare la patrimoniale sui conti più floridi di Francia. L'imposta sul patrimonio dovrebbe riguardare dunque i soli immobili e non più il patrimonio mobiliare, il risparmio e gli investimenti finanziari. Altra mossa certamente non di sinistra.

MACRON E LA CHIUSURA SUI MIGRANTI

Altra posizione che molti non si aspettavano è certamente quella assunta da Macron sull'emergenza migranti. E soprattutto in molti speravano in qualcos'altro, prima fra tutti l'Italia. Eppure, la realtà è proprio che Macron si è reso protagonista di una chiusura piuttosto drastica. L'inquilino dell'Eliseo ha infatti adottato una dura politica di respingimenti al confine, in particolare quello di Ventimiglia con l'Italia. Non proprio quello che si aspettava chi aveva ascoltato il suo mea culpa nell'esordio in Ue, quando aveva parlato di una Francia che "non sempre ha fatto il proprio dovere" sul tema.

LA RIFORMA DEL LAVORO DI MACRON MINISTRO

Certo, c'è da dire che magari qualcuno poteva anche aspettarselo. Non è che nelle vesti di ministro sotto la presidenza di François Hollande, Macron avesse dato prova di essere il tipico uomo di sinistra. Un esempio su tutti? La sua riforma del lavoro, che non si poteva certo definire di sinistra dopo un accentuamento della flessibilità e della libertà di manovra per le imprese. Proprio la nuova riforma del lavoro campeggia in testa all'agenda politica di Macron, che si dovrà aspettare battaglia dai sindacati e dai lavoratori, che non a caso alle elezioni hanno votato in massa per Marine Le Pen e per Melenchon.

MACRON E L'ASSE CON TRUMP

Ultimo inaspettato capitolo del disvelamento di Macron come uomo di destra è l'alleanza con Donald Trump. Un asse sancito durante la visita del presidente Usa in Francia in occasione delle cerimonie per la Rivoluzione Francese. In quei giorni si è rafforzato l’asse franco-americano sulla Siria e terrorismo. Dialogo ancora aperto sul clima. “L’amicizia tra i nostri paesi è indistruttibile”, ha detto Trump che ha continuato: “Il nostro dissacordo occasionale, non è niente a confronto dei legami immortali che riguardano la cultura, il destino comune e la libertà”. Anche sui temi economici c'è stata un'imprevedibile intesa. Ulteriore segnale del percorso verso destra di Macron. Coloro che lo avevano acclamato ed eletto a simbolo da sinistra, anche e soprattutto in Italia, avevano probabilmente preso un abbaglio. 

 

 

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