Migranti, euro, lavoro... ecco il programma (europeo) della Lega di governo
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Migranti, euro, banche, rapporti con la Russia e sovranità. Le elezioni politiche del 4 marzo si avvicinano e in campagna elettorale i temi europei sono sempre più presenti. Chi non risparmia critiche a Bruxelles é certamente la Lega, anche se ha ammorbidito i suoi toni rispetto al passato. Ma quali sarebbero i provvedimenti di carattere 'europeo' che il governo adotterebbe nei primi cento giorni se il Carroccio governasse a Roma con Forza Italia? "Un tema é sicuramente quello dell'immigrazione. Dobbiamo presentarci in Europa e pretendere che si faccia un piano sui migranti a livello europeo", spiega ad Affaritaliani.it Lorenzo Fontana, eurodeputato e vicesegretario della Lega, nonché candidato alle prossime politiche.
Come risolvereste il problema dei migranti?
"Prima di tutto distinguendo tra rifugiati e migranti economici. I primi vanno protetti, ma sono una minoranza, mentre i secondi vanno rimandati indietro. L'Italia non puó essere il porto di arrivo di chiunque voglia entrare in Europa".
Come evitare che in migliaia si imbarchino per attraversare il Mediterraneo?
"Quello che bisogna fare é creare dei campi profughi nei Paesi limitrofi a quelli in guerra in cui le persone che scappano possano trovare rifugio. E poi da lì, attraverso flussi controllati, portare in Europa chi ne ha diritto. In questo modo si risparmiano a questi disperati i viaggi con i barconi, si contrasta la mafia che gestisce i traffici e possiamo controllare chi entra in Europa".
In Europa o in Italia?
"I richiedenti asilo vanno redistribuiti in tutta Europa, non solo in Italia. Noi ogni anno salviamo migliaia di vite umane e poi veniamo lasciati soli da questa Europa che pensa solo all'austerity. Una Europa che favorisce certe lobby a cui fa comodo avere mano d'opera a basso costo".
Come valuta il comportamento di Traini che a Macerata ha sparato contro alcune persone di colore?
"L'azione di Traini é stata una follia pura, non giustificabile in alcun modo. C'é però tra la popolazione chi lo ha difeso. Questo perché c'é la percezione che lo Stato sia assente e quando c'é questo vuoto il cittadino si sente in diritto di farsi giustizia da solo, cosa sbagliata. Lo Stato deve prima di tutto gestire il fenomeno migratorio e poi essere presente sul territorio e duro con chi delinque. Non puó essere che uno spacciatore dopo essere stato arrestato esca di prigione dopo un giorno".
Parliamo di economia, euro sì o euro no?
"L'euro é un ibrido che così come é stato pensato non ha alcun senso: abbiamo una moneta unica e i debiti pubblici separati. Non é possibile che una moneta nata male tenga in ostaggio popolazioni intere. Prima dei numeri vengono le persone. Vogliono più Europa Merkel e Macron? Per noi va bene, ma allora mettiamo in comune il debito pubblico, così eliminiamo il problema dello spread e del tetto del 3%".
E se non accettano?
"Se non vogliono condividere i debiti non ci tormentino con l'austerity. La riforma dell'euro deve essere indirizzata al benessere degli italiani. La conseguenza di questo rigore é che le imprese chiudono e le persone restano a casa senza lavoro".
Quindi volete più Europa?
"Noi vogliamo una Europa dei popoli, che non omologhi tutto e tutti, ma che valorizzi le specificità dei territori. Prima Macron e Merkel capiscono che l'Europa così com'é non funziona, prima salveranno l'Europa".
Con la Lega al governo come cambierebbero i rapporti con la Russia?
"Noi abbiamo mantenuto da sempre un dialogo costante con Mosca e credo che questo muro contro muro con la Federazione non possa portare a nulla di buono. Serve dialogo e distensione e un ritorno agli scambi commerciali con l'eliminazione delle sanzioni che hanno fatto solo male alla nostra economia".
E gli Usa?
"Gli Stati Uniti rimangono il miglior alleato dell'Europa e dell'Italia, su questo non ci sono dubbi. Lo stesso Trump ha approvato una serie di riforme, come quella fiscale, che vanno nella direzione che noi auspichiamo, e cioè una flat tax e una politica economica espansiva".
Ieri il presidente turco Erdogan é stato in visita a Roma. C'é spazio per Ankara in Europa?
"Assolutamente no, la Turchia non é uno Stato europeo sotto nessuno aspetto, né geografico, né storico, né culturale. Mentre io credo che dovremmo guardare ai Balcani, anche se prima di ammettere altri Paesi nell'Unione dovremmo cercare di far funzionare le cose con i Paesi che abbiamo".