Affari Europei

Migranti, Macron chiude i porti francesi

Nella crisi dei migranti l'Italia continua ad essere sola: Macron chiude i porti francesi e dalla Commissione nessuna nuova proposta

 

Dopo le proteste del premier Gentiloni in sede europea e il vertice a tre tra Italia, Francia e Germania qualcosa sembrava essersi mosso sul fronte migranti. Secondo indiscrezioni di stampa la Commissione europea avrebbe dovuto annunciare misure concrete nella giornata di domani, ma una nota ufficiale ha smentito la fuga di notizie. Qualche speranza sembrava poter venire dal vertice tra Francia, Italia e Germania. Nella bozza conclusiva, in discussione giovedí e venerdì al Consiglio Affari Interni, sono previste restrizioni per le ong che operano in Libia e maggiori aiuti a Tripoli per limitare le partenze. Ma la speranza di Gentiloni di trovare in Parigi una sponda politica su altri fronti é durata poco: Macron ha infatti annunciato che nessuna nave con a bordo migranti potrá attraccare nei porti francesi.

Bruxelles annuncia azioni concrete

"L'Italia intera é mobilitata nell'accoglienza dei migranti e chiede condivisione in questa opera, necessaria se l'Europa vuole mantenere fede ai propri principi, storia e civiltá e necessaria all'Italia per evitare che la situazione divenga insostenibile e alimenti reazioni ostili in un tessuto sociale che fino a ora ha reagito in modo esemplare, con coesione", ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. 

Nella riunione settimanale in programma per domani, la Commissione europea discutera' della situazione dei migranti in Italia e proporra' una piu' rapida messa in opera delle decisioni assunte per ridurre i flussi nella rotta del Mediterraneo Centrale, ha annunciato un portavoce dell'esecutivo comunitario. Tali temi dovrebbero rappresentare la base delle discussioni tra i ministri dell'Interno nel loro incontro informale di giovedi' a Tallinn, in Estonia, su come fornire immediato sostegno all'Italia. Tuttavia la Commissione non presentera' nuove iniziative o proposte. "Il problema non e' nuovo, e le soluzioni non sono tutte nuove", ha spiegato la portavoce, Natasha Bertaud: "Non ci saranno delle nuove proposte legislative". Secondo la Commissione "cio' che e' necessario e' un'accelerazione di cio'" che e' gia' stato concordato.

Il nodo degli Stati membri che non vogliono i migranti

Il problema, quando si parla di immigrazione (ma non solo) non é tanto la linea delle Istituzioni europee, quanto quella dei singoli Stati. La politica migratoria é di fatto ancora di competenza esclusiva dei governi nazionali che, soprattutto nell'Est Europa, rifiutano ogni sorta di mutualismo. E anche gli accordi giá firmati, come quello sulla redistribuzione dei migranti, diventano carta straccia non essendo rispettati dai governi e non esistendo sanzioni per chi promette accoglienza e poi costruisce muri. E' per questo che a Roma, piú che ad azioni su ong o a nuovi fondi, sperano che la Commissione proponga di legare la concessione dei fondi europei all'accoglienza.

Roma, Parigi e Berlino vogliono "codice condotta ong"

I ministri dell'Interno di Italia, Francia e Germania, che domenica si sono riuniti a Parigi, vogliono lavorare a "un codice di condotta" per le ong che lavorano con navi di soccorso nel Mediterraneo. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno francese, all'indomani dell'incontro con il commissario europeo alle migrazioni, Dmitris Avramopoulos. Nella riunione, prosegue la nota, i ministri hanno anche convenuto che occorre rafforzare la Guardia Costiera libica e dare "un sostegno aggiuntivo" all'Unhcr (l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) per migliorare le strutture di accoglienza nel Paese nordafricano. Queste proposte che, saranno sottoposte ai 28 Stati membri dell'Ue nel fine settimana a Tallin, prevedono anche di "rafforzare la strategia dell'Ue per i rientri" nei Paesi di origine; e accelerare "il dispositivo europeo di ricollocamento".

Centri in Libia per dare una alternativa ai migranti

Nella nota riassuntiva dei Viminale dei risultati del vertice di ieri - cui hanno preso parte i ministri Gerard Collomb per la Francia, Thomas de Maiziere per la Germania e Marco Minniti per l'Italia, ed il Commissario Europeo per la Migrazione e gli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos, e' detto inoltre che si intende fornire un maggiore sostegno all'OIM, oltre che appunto all'UNHCR, affinche' i centri in Libia rispondano agli standard internazionali in termini di condizioni di vita e di diritti umani. E ancora: promuovere possibili e concrete opzioni per rafforzare i controlli alle frontiere meridionali della Libia al fine di frenare i flussi migratori irregolari in stretto coordinamento con i Paesi confinanti la Libia; rafforzare la strategia europea sui rimpatri facendo pieno uso delle capacita' fornite da Frontex. Pieno intento anche nell'avviare un riesame concordato e coordinato della politica dei visti nei confronti dei Paesi terzi al fine di incrementare i tassi di riammissione laddove necessario, e attuare pienamente e accelerare lo schema della relocation concordato a livello UE per rafforzare la riallocazione delle persone che necessitano di protezione. Nella nota del Viminale e' detto anche che Francia e Germania hanno espresso il loro impegno per accrescere i loro sforzi in tema di relocation.