Affari Europei
Terrorismo, boom di arresti in Ue. La metà in Francia. I dati Paese per Paese
In due anni raddoppiati gli arresti per terrorismo in Ue. Metà delle operazioni in Francia. E preoccupano i foreign fighters in Siria e Iraq. Tutti i dati
BOOM DI ARRESTI ANTITERRORISMO IN UE
L'aumento degli attentati di matrice terroristica ha portato le forze dell'ordine dell'Ue a serrare i ranghi, con il risultato che nel 2015 hanno arrestato 1.077 persone. Rispetto al 2014 l'incremento è stato del 25%, quando a finire dietro le sbarre sono stati 774 soggetti; mentre il confronto con il 2013 evidenzia che il numero di persone finite dietro le sbarre è raddoppiato, rispetto ai 535 fermi effettuati. I dati sono contenuti nella relazione sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell'Unione Europea (Te-Sat) pubblicata da Europol, ed elaborati dall'Adnkronos. I dati relativi agli attentati terroristici sul territorio europeo rivelano che occorre fare ancora molto, per scardinare una rete che è riuscita a colpire 211 volte, lo scorso anno, provocando la morte di 151 persone e il ferimento di 360. I numeri parlando, anche in questo caso, di un fenomeno in crescita, rispetto ai 201 attentati del 2014 e 152 del 2013.
META' DEI CASI IN FRANCIA. TUTTI I NUMERI PAESE PER PAESE
Un focus sugli arresti di sospetti fondamentalisti islamici mostra che nell'ultimo anno i numeri sono quasi raddoppiati, passando da 395 del 2014 a 687 del 2015. In quattro anni il fenomeno è aumentato del 453,1%, infatti nel 2011, primo anno in cui i dati sono resi disponibili, i casi sono stati 122. E' in Francia che si concentra la quota maggiore di persone finite dietro le sbarre nel 2015; il paese da solo arriva a superare la metà degli arresti effettuati sul territorio Ue, con 377 sospettati. Seguono a grande distanza la Spagna, con 75 arresti, e il Belgio (60), l'Austria (48) e l'Italia dove lo scorso anno sono stati effettuati 40 arresti. L'elenco dei paesi, in base al numero di persone finite dietro le sbarre perché sospettate di essere collegate al terrorismo di matrice jihadista, prosegue con: Germania (21), Bulgaria (21), Paesi Bassi (20), Romania (11), Polonia (4), Svezia (3), Finlandia (3), Estonia (2), Repubblica Ceca (1), Cipro (1).
IN SIRIA E IRAQ OLTRE 5 MILA FOREIGN FIGHTERS EUROPEI
In un dossier del Parlamento italiano, realizzato dai tecnici di Camera e Senato, vengono citati gli studi ''più attendibili'' sul fenomeno dei 'foreign fighters': i combattenti stranieri in Siria e Iraq sono tra 27.000 e 30.000 e, di questi, oltre 5.000 proverrebbero dall'Ue (numero che sarebbe raddoppiato rispetto al 2014). La maggiore parte di loro proviene dalla Francia, dal Regno Unito, dalla Germania e dal Belgio.