Voto in Austria, la destra euroscettica spaventa Ue e Italia
La prossima domenica gli austriaci saranno chiamati al voto. I popolari sono in testa, ma gli anti-Ue sono secondi. E se dovesse nascere un governo Oevp-Fpoe...
Domenica prossima il popolo austriaco sarà chiamato alle urne per rinnovare il Parlamento e dunque anche il governo. Le dinamiche politiche del piccolo Stato alpino sono osservate attentamente sia da Bruxelles che da Roma. Giá, perché a seconda di quale sarà il partito ad avere la meglio nelle urne Vienna potrebbe prendere una strada che la porterebbe in rotta di collisione con l'Unione europea e l'Italia.
I sondaggi danno la vittoria ai popolari
I due partiti principali in Austria sono quello popolare (Oevp) guidato dal giovanissimo ex ministro degli esteri Sebastian Kurz e il partito socialdemocratico (Spoe) del cancelliere uscente Christian Kern. Proprio la rottura tra questi due partiti, al governo assieme fino al maggio scorso, ha portato alle elezioni anticipate. E ora i sondaggi dicono che il partito di Kurz é al 33%, mentre i socialdemocratici di Kern si fermano al 24%. Percentuali simili a quelle che si sono aggiudicati popolari e Spd nelle elezioni in Germania.
L'incognita dei partiti euroscettici
Oltre a queste due formazioni sta prendendo piede il Fpoe, l'estrema destra populista di Heinz-Christian Strache che i sondaggisti dicono prenderà il 24%, a pari merito con i socialdemocratici. Piú staccati i Verdi capitanati da Ulrike Lunacek, il neo partito liberale Neos di Matthias Strolz, la lista Pilz di Peter Pilz; appena sopra alla soglia di sbarramento del 5%.
Rompicapo governo: Giamaica, grande coalizione o anti-Ue?
Se le urne confermeranno i dati dei sondaggi risulterebbero possibili solo tre coalizioni di governo. La prima é la grande coalizione, riedizione di quella che si é rotta prima dell'estate. Ma questa volta la premiership andrebbe alla parte popolare. Oppure si potrebbe optare per una coalizione Giamaica, come quella che Merkel sta tentando in Germania, con Popolari, Verdi e Liberali. Infine il governo che nessuno in Italia e in Europa vorrebbe, l'asse Popolari-euroscettici.
Incubo Fpoe spaventa Europa e Italia
Che cosa succederebbe se i popolari di Sebastian Kurz si alleassero con il Partito della libertà austriaco? L'opinione pubblica austriaca si sta spostando a destra e solo per un soffio il candidato del Fpoe alle presidenziali non ha battuto il rivale Alexander Van Der Bellen. Il Fpoe ha due capisaldi nella sua politica: il contrasto all'immigrazione e all'Islam e l'euroscetticismo. Per evitare una emorragia di voti Kurz ha spostato il suo programma a destra. Lo si é visto con le dichiarazioni di fuoco contro le moschee, che secondo il candidato premier dovrebbero essere chiuse se non seguono le norme di una legge ad hoc. E si é scagliato anche contro i migranti. I blindati al Brennero sono un segnale proprio su questo fronte.
Brennero e Bruxelles, i due fronti caldi
Se dunque dovesse nascere un fronte Popolari-Fpoe l'Unione europea si dovrà aspettare che Vienna metta i bastoni tra le ruote ogni volta che ne avrà l'occasione. Pochi credono che si possa arrivare ad un referendum sulla moneta unica o sull'adesione all'Unione stessa, ma é certo che il progetto di rilancio sognato da Macron e Merkel avrebbe un potente nemico interno. Mentre per l'Italia il Brennero diventerebbe un fronte caldo. Da quel valico passano gran parte delle merci scambiate dall'Italia con il resto d'Europa e avere controlli anti-migranti alle frontiere assesterebbe un duro colpo alla nostra economia.