Economia

Alitalia, Atlantia rompe gli indugi. Mandato all'"uomo" di Autostrade

Il ministro Toninelli: "Nessun legame con vicenda Ponte Morandi"

Dopo un lungo balletto di indiscrezioni e smentite e registrate le aperture del M5S, Atlantia rompe gli indugi e su input di Aeroporti di Roma (Adr, altra controllata del gruppo dei Benetton) scende in pista in Zona Cesarini per Alitalia

In una nota, infatti, la società ha fatto sapere che "il consiglio di amministrazione del gruppo, riunitosi oggi, ha preso atto dell'interesse di Adr per una compagnia di bandiera competitiva e generatrice di traffico e ha dato mandato al Ceo Giovanni Castellucci di approfondire la sostenibilità ed efficacia del piano industriale relativo ad Alitalia, inclusa la compagine azionaria e il team manageriale, e gli opportuni e necessari interventi per un duraturo ed efficace rilancio della stessa, riferendo in una prossima riunione consiliare per le opportune valutazioni ed eventuali connesse deliberazioni".

Nel caso in cui la ricognizione di Castellucci darà esito positivo, la holding dei Benetton attiva nel business infrastrutturale sarà così il quarto azionista della Nuova Alitalia, partecipazione che seguirà quella del ticket pubblico composto da Fs e Ministero dell'Economia e del partner industriale Delta.

Con una quota di poco superiore al 50% ai due azionisti pubblici e un 10% da assegnare invece agli americani, per Atlantia resta in ballo il 35-40% del capitale, corrispondente ad almeno 300 milioni di euro. Una quota che secondo le indiscrezioni che sono circolate nelle ultime 24 ore potrebbe esser divisa fra i Benetton e un quinto partner. L'ipotesi infatti sarebbe gradita al ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio che vorrebbe contenere il peso della società dei Benetton, dividendo a metà il 35-40% ancora da assegnare.

Entro lunedì 15 luglio le Fs devono presentare l’offerta finale per l’acquisto delle attività di Alitalia ai commissari della compagnia. Un termine che anche oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato per chiudere non un salvataggio ma "un'operazione di rilancio industriale".  Al momento siamo ancora alla presentazione delle offerte non vincolanti, raccolte dall'advisor Mediobanca, che presenterà una squadra di candidati-azionisti della Newco ai commissari.

E la formalizzazione arriverà a una fase successiva, ovvero dopo che Atlantia avra ottenuto le dovute garanzie industriali da parte della nuova Alitalia controllata da Fs e Mef. Prima fra tutte la presentazione di un piano industriale di rilancio importante per la compagnia che sarà valutato da quello stesso manager del gruppo Atlantia la cui gestione è finita sul bancone degli imputati e nel mirino delle critiche della politica per il disastro del Ponte Morandi. Ovvero Giovanni Castellucci

"Ribadisco la convinzione di procedere con la risoluzione unilaterale", ha tuonato ancora oggi il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in Senato sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia. L'intenzione, ha ribadito il ministro, resta quella di procedere alla revoca "con gli strumenti e le valutazioni opportune" stante "il quadro normativo in cui agiamo in conseguenza delle scelte dei Governi precedenti. Vogliamo infatti tutelare al massimo l'interesse pubblico e scongiurare qualsiasi ricaduta sulle casse dello Stato, cioe' sulle tasche dei cittadini, a differenza di quanto fatto dai nostri predecessori". Quanto al coinvolgimento di Atlantia in Alitalia Toninelli ha chiarito che "si tratta di questione che sarà valutata nelle sedi opportune, ma che non può e non deve intrecciarsi con quella del Ponte Morandi".