Autonomia, referendum abrogativo superato ma tutto fermo fino all'autunno del 2025. Effetto Consulta
Che cosa cambia con le motivazioni della Corte
Roberto Calderoli
Autonomia non azzoppata ma se ne riparlerà tra un anno, nell'autunno del 2025
Nessuno finora si vuole esprimere nella maggioranza sulle 109 pagine di motivazioni della Corte costituzionale sulla parziale bocciatura dell'autonomia regionale differenziata. "Prima dobbiamo leggerla bene", è la risposta che arriva praticamente all'unisono da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ma dalle primissime impressioni che Affaritaliani.it ha raccolto sia tra parlamentari di Centrodestra che delle opposizioni il senso della decisione della Consulta è duplice: il referendum abrogativo del Centrosinistra è superato, perché la Legge Calderoli non è incostituzionale, ma le modifiche chieste sono "rilevanti" e "non marginali".
Considerando che il Parlamento inizierà ad occuparsene a febbraio e visto l'intasamento di commissioni e aula tra decreti legge da convertire, premierato e riforma istituzionale della giustizia, è opinione diffusa - anche nella maggioranza - che ci vorranno diversi mesi per "sistemare" l'autonomia. E quindi resterà tutto bloccato e fermo, probabilmente (anche se Calderoli dice che andrà avanti mi bisognerà vedere che cosa ne pensano gli alleati, soprattutto Forza Italia) compreso il dialogo che era già cominciato tra il ministro stesso e le regioni Veneto, Lombardia e Piemonte per il trasferimento delle materie non Lep (livelli essenziali delle prestazioni), almeno fino a dopo l'estate del prossimo anno. Insomma autonomia non azzoppata ma se ne riparlerà tra un anno, nell'autunno del 2025.
La 'prudente' nota del ministro Calderoli
“La sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 86/2024 conferma che la strada intrapresa dal Governo e dal Parlamento per l’attuazione dell’autonomia differenziata è giusta”. Commenta così le motivazioni della sentenza il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, che aggiunge: “La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di specifiche disposizioni della legge con una sentenza additiva, che integra direttamente il contenuto della legge e non richiede ulteriori interventi se non per la parte relativa ai Lep”.
“Per quanto riguarda i Lep e relativi costi e fabbisogni standard, infatti, siamo al lavoro per una soluzione da condividere in Parlamento. Per quanto riguarda le funzioni non Lep, riprenderemo il cammino dei negoziati, dando piena attuazione alle prescrizioni della sentenza, a partire dall’applicazione del principio di sussidiarietà.
Facciamo tesoro della pronuncia della Corte per completare e migliorare un percorso lungo un terreno inesplorato e mai portato a compimento negli ultimi 23 anni, affinché a Costituzione sia pienamente attuata. Ritengo estremamente positivo il richiamo della Corte alla necessità di dare compiuta e tempestiva attuazione al federalismo fiscale che prevede tra l’altro la determinazione dei Lep entro la fine del 2025 e il funzionamento a regime del fondo perequativo.
Sono grato alla Corte di avere sottolineato ancora che l’autonomia differenziata costituisce uno strumento che premia l’efficienza delle amministrazioni, non produce divari territoriali e penalizza l’inefficienza” conclude Calderoli.
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