La Questione morale dello studio in Italia: l'ascolto di sè
Arrivano, se ci arrivano, all'Università, con lacune pronunciate sul piano cognitivo. Ferite culturali che si sono tradotte di stagione in stagione fino ad esacerbare anche le anime migliori, declinando talora un punto di fuga dagli stessi studi. Così si mutila un'anima e la s'induce a recedere dai propri sogni per indirizzarla verso l'approdo a mondi produttivi lontana da quei sogni coltivati.
È da qui che bisogna partire per capire cosa vivono tanti giovani, oggi. Un senso di allontanamento da se stessi, un abbandono della propria anima per indossare la veste di produttore - consumatore al servizio della società degli sprechi.
Ferendo in questo modo un'anima che, trafitta dalle speranze disattese, ripiega sul combinato disposto della rinuncia e dell'infelicità: verso se stessi prima di tutto.
Per questo riteniamo non ci si debba mai adattare alle condizioni date da chi ci vuole inermi e incapaci di pensare, vittime di un'innata catena del consumo che sia in linea con il disinvestimento da sè; trasformando le anime delle persone, in eunuchi potenziali, incapaci di sognare e di poter disporre di quei sogni.
Ecco perchè il verbo capire è per Genio net centrale. Chi riesce a comprendere quale meccanismo lo abbia pervaso e condizionato nei suoi pensieri più profondi, riesce a raggiungere la coscienza della ferita inferta da un sistema che ci vuole infelici dentro la complessità, confutata invece dalla presenza della felicità laddove la storia di ciascuno diventi verità del presente.
Vera come le cose semplici. In grado di restituire alla coscienza di sè ciò che noi siamo. Farfalle in grado di cambiare il mondo con la forza del proprio sapere.
Ed è nel metodo con cui si può imparare ad apprendere, il primo segreto per crescere in linea con le nostre aspettative. Ascoltando come siamo inclini ad imparare, perchè non lo facciamo tutti allo stesso modo. È l'evidenza del rasoio di Occam. Non nelle cose più difficili sta la soluzione ma in quelle più semplici.
Se questo dunque è il cammino, sta a ciascuno la facoltà di ascoltare dove si trovi la felicità e di capire che raggiungerla dipende sempre solo e soltanto da noi. Un passo alla volta, nella direzione della coscienza.
Max Rigano