Esami di maturità: iniziano gli orali

Massimo De Donno
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Affari di Genio

Inizia la fase due. Questa volta niente più dizionario. Solo un lungo gigantesco ripasso mnemonico di tutto quanto appreso negli ultimi anni. 

Gli esami orali costituiscono indubitabilmente il momento di maggiore pressione per un ragazzo o una ragazza giunto all'ultimo anno. 

Mentre allo scritto hai comunque - nel caso più disperato - l'opzione di poter contare sul tempo come amico, anche per superare l'approccio emotivo iniziale, e alla peggio il tentativo di avere un aiuto insperato dal compagno di banco o dal presidente della commissione o dal membro interno, agli orali tutte queste sponde non ci sono. 

All'orale è un faccia a faccia, un uno contro tutti, un dentro o fuori che lascia poco spazio ad adeguate alternative di fuga. O sai, o non sai. O "beccano'' proprio quella parte di programma che hai studiato meglio e che soprattutto hai acquisito con sicurezza e che dunque riesci a riportare al meglio; oppure inizia una scalata ad una vetta che rischia di dimostrarsi impervia. E del resto non sarebbe la prima volta che qualche candidato destinato ad avere un voto alto, si gioca male le sue cartucce e perde l'occasione di uscire a pieni voti.

Dunque, come diceva Lenin, che fare? Possiamo suggerire qualche risposta pratica. La prima: usate le mappe mentali. Fate in modo che i vostri argomenti, le vostre materie siamo riassunte su schede che voi possiate "fotografare", così da poter rapidamente richiamare il materiale che vi occorre. Le mappe mentali devono diventare il vostro portafogli, la vostra riserva cui attingere in modo istantaneo

Tanto maggiore è la chiarezza di quanto s'è studiato, tanto più facile sarà richiamarlo alla memoria.

Secondo: curate l'esposizione. Abituatevi non solo a ripetere. Allenatevi alle interruzioni mentre state esponendo. L'esame orale non è un semplice questionario orale cui voi rispondete. Molto spesso si traduce in un rapporto dialettico, in un dialogo con il professore o con i membri della commissione. Dunque abituatevi ad un'esposizione lineare ma allo stesso tempo passibile di qualche richiesta d'approfondimento oppure di spiegazione.

Ricordatevi che lo studio vi appartiene, è una parte di voi. Alcune sono materie che avete sentito vostre, che magari vi hanno arricchito, che vi hanno infuso un sentimento di dolcezza, oppure d'indignazione o di semplice curiosità. Dunque all'esame non dimenticate di portare voi stessi, le vostre riflessioni che sono il tributo, anzi il dono, che lo studio offre a ciascuno di voi: ovvero lo spirito critico, su cui si regge il vostro futuro e la capacità di saperlo gestire al meglio, mentre lo create.

E poi ricordatevi dell'unicità del momento. State andando a prendervi la vita che vorrete, state cominciando ad alimentare la libertà di volare dove riterrete più idoneo. State intellettualmente e culturalmente costruendo la vostra casa del futuro. Dunque difendetela  e alimentatela con il vostro sapere. Siate affamati, di sapere. 

Infine: il ripasso fatto a poche ore dall'esame con la notte in piedi, non serve. Piuttosto cercate di dormire bene e, prima dell'esame, di cercare la concentrazione nella consapevolezza dell'atto che state vivendo, accompagnandolo anche con un momento di relax. Una partita di calcio, ci sono gli europei, oppure un film, o un po' di sana musica. Andate a letto relativamente presto, pensando che sta cominciando quello che avete sempre atteso: autodeterminarvi come persone, per scegliere da soli nella vita.

Buon inizio.

Max Rigano