Quando la famiglia diventa un acceleratore di futuro

Massimo De Donno
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Affari di Genio

Malgrado la dilagante moda della cultura "gender - fluid" sono ancora mamma e papà a decidere i destini della formazione culturale dei nostri ragazzi in Italia. Comprendere questo contesto costituisce un vero e proprio territorio cognitivo, un processo di coscienza attraverso il quale diventa più semplice capire come si formano i giovani a scuola.

Per questo Genio in 21 giorni, ha voluto ascoltare le famiglie che hanno in questi anni accettato di fornire ai propri figli l'opportunità di apprendere nuovi modelli per imparare a studiare con profitto. 

La curiosità era quella di capire perchè intanto è nata l'esigenza di sostenere i propri figli nel miglioramento del proprio rendimento scolastico;  soprattutto però di capire quali benefici ne abbiamo eventualmente ottenuto i ragazzi e poi a ruota le loro famiglie.

Le dinamiche che emergono offrono un quadro d'insieme in cui si evincono diversi e significativi punti.

Il primo è che i ragazzi cercano e trovano attraverso il web strumenti attraverso cui migliorare il proprio rendimento scolastico.

Il secondo è che la domanda viene declinata direttamente alla mamma e al papà quale esigenza per ottenere più conforto al proprio benessere psicologico e alla propria autostima ma anche come necessità di guadagnare spazio per le relazioni extrascolastiche, per l'attività ludica, ricreativa o sportiva. 

Un altro punto che emerge è che la coppia matura spesso l'idea d'investire del danaro per un miglioramento non solo dei propri figli e della loro autostima, ma anche come intervento atto a declinare un abbassamento del livello di stress che si crea in una famiglia in cui l'andamento scolastico dei propri figli sia altalenante:  come scelta atta a sciogliere le incomprensioni dentro la coppia, dunque.

Se ne deducono contro intuitivamente  due fattori. Il primo è che la scuola da sola non restituisce un metodo replicabile per imparare a studiare e che le famiglie di rimando hanno la necessità d'individuare un mezzo che sostenga questa lacuna che si trascina da oltre mezzo secolo. Il secondo è che le famiglie davanti a queste difficoltà intervengono se possono come mezzo per fermare il senso d'insicurezza che li pervade quando un insuccesso di un figlio si traduce in un insuccesso della coppia, e più ancora come un fallimento di ciascuno dei due genitori che in alcuni può addebitare al partner questa responsabilità.

Genio pertanto ha deciso di sondare l'umore delle famiglie che hanno deciso d'investire sul loro futuro, universalmente compreso, cioè madre, padre e figli. 

Quella che vi proponiamo oggi è una famiglia di Pinerolo. A parlare sono Massimo e Renata Pentore, che hanno iscritto la propria figlia, Elettra, al corso di Genio in 21 Giorni

>> Guarda l'intervista <<

 

Max Rigano