Il coraggio di attraversare l'ombra
È accaduto di nuovo, ancora pochi giorni fa. Una sconfitta inattesa, una filiera di polemiche, un silenzio prolungato da parte dei vertici e poi, al momento di rimettersi a correre, la ferale notizia: il mister di turno è esonerato.
È il destino di tutti quei tecnici che nel dispiegarsi di un campionato, pur giocato con un alto rendimento tecnico, hanno ottenuto uno scarso risultato a fine girone d'andata. Nella serie A calcistica la voluttuosa famiglia del pallone nostrano ha acquisito come consuetudine quella di eliminare chi costituisce un ostacolo, in modo reale o fittizio, ai sogni preconizzati ad inizio stagione
Anche se il risultato è figlio di una filiera di errori, anche se alla sfortuna si somma spesso una serrata fila di errori, compresi quelli degli attaccanti sotto porta, o degli arbitri in area di rigore, o nell'uso dei cartellini, a pagare è sempre chi - nella filiera - è il soggetto più debole. In genere appunto il tecnico che siede in panchina. No, non siete incautamente giunti su una pagina di natura sportiva, ma sulle pagine di una rubrica che - volendo esplicare l'utilità, quando non la necessità - di saper addurre le adeguate motivazioni nell'esercizio di un'attività comune finalizzata ad un profittevole traguardo, ineluttabilmente deve fare i conti con l'esercizio che meno di tutti viene posto in essere pur essendo forse il più rilevante: le motivazioni che spingono un'azienda, un'impresa, un libero professionista, un atleta o una squadra di calcio, a partecipare ad una contesa.
Quanto sono allenate quelle prerogative? In che modo devono essere stimolate, affinchè la resa del gruppo sia adeguata e congrua al raggiungimento dei risultati attesi? E soprattutto: quanto queste Skills vengono conosciute e allenate all'interno di un'azienda, di uno studio legale, o in un ufficio di consulenza finanziaria o ancora all'interno di uno spogliatoio di una squadra di calcio della massima serie?
Perchè ciò che si evidenzia con sempre maggiore frequenza è che sono le motivazioni a fare la differenza e che se quest'ultime non sono coltivate ed alimentare dall'alto, all'interno di una strutturale necessariamente piramidale, come lo sono la gran parte delle imprese nazionali e internazionali, il rischio è di imbarcare acqua non appena quest'ultime si fanno perigliose: fino ad esserne travolti. Ecco perchè le Soft Skills costituiscono un elemento costitutivo insostituibile nella formazione di un'azienda. Se non c'è la capacità di sapere soffrire quando le circostanze lo richiedono; se non c'è la capacità di restare uniti e di lottare insieme alla rimozione di quelle che sono gli elementi ostativi al successo cercato; se non si sanno declinare le capacità critiche ed analitiche atte a formalizzare eventuali errori, e dovuti aggiustamenti mirati a migliorare la propria condizione, difficilmente si riesce ad uscire insieme dalle condizioni di crisi.
Il campionato di calcio, da questo punto di vista è un perfetto paradigma per capire la differenza tra l'analisi delle criticità e la loro semplice rimozione. In un caso, saper analizzare le difficoltà , le ombre espresse sul campo da un'equipe di giocatori, fatta da qualche campione e da molti portatori d'acqua , porta a rimodulare in modo progressivo le cose da farsi in campo fino a saperle ottimizzare a dovere. In questa ipotetica lista, sicuramente potremmo iscrivere l'Atalanta, ascesa dai campi di periferia alle più importanti platee del mondo, già vincitrice della Europa League.
Nella seconda fattispecie, la rimozione delle criticità, certamente potremmo iscrivere la più nobile tra le contendenti lo scudetto, ovvero colei che più di tutte aspira a vincerlo ogni stagione, essendo nata con l'intento di vincere sempre e comunque, essendo per lei l'unica cosa che conta. Squadra rimasta invischiata invece dentro la dicotomia forzosa del vincere o vincere, smarrendo la diritta via della comprensione delle criticità ed oggi arenatasi al pa...reggio.
Quello che resta pertanto è la coscienza che le competenze trasversali investono anche il patrimonio, per eccellenza, della cultura pallonara nazionale, e più in generale ancora le doti dell'impresa italica, da sempre caratterizzata da creatività e sollecitudine, molto meno dalla capacità retrospettiva di saper guardare indietro per recuperare lo spazio perduto e giungere all'agognato obiettivo.
Una volta non si guardava nell'ombra, per ritrovare la luce. Oggi invece è diventato uno dei segreti del successo.
In ogni caso sempre e comunque faticoso, come ogni scalata verso l'alto.
Max Rigano