Il privilegio di andare a scuola

Massimo De Donno
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Affari di Genio

Non lo avresti certamente detto il giorno in cui ti arrivò sul banco quel voto per la versione di latino.

Non l'avresti detto il giorno di quella interrogazione in cui hai fatto scena muta. Eppure oggi, pensando a quanti bambini non riescono ad andare a scuola, a quanti di loro muoiono sotto le bombe in Palestina o in Ucraina, diventa difficile guardare al futuro con lo stesso sguardo che molti di noi hanno avuto in questi ultimi 78 anni di pace, in cui il futuro è stato pensato ricco, prospero e migliore del passato.

Siamo in una di quelle curve della storia in cui si comprende con il solito consueto ritardo quanto meraviglioso sia poter vivere pensando alla bellezza dello studio e alla sua importanza. Soprattutto quando proprio lo studio, e la capacità di alimentare l'apprendimento, diventa un volano per costruire ciascuno il proprio futuro. 

Genio in 21 Giorni racconta, nelle 36 sedi sparse in Italia, quanta voglia di futuro abbiano le giovani generazioni. Vedere i ragazzi ritrovarsi il venerdì sera a studiare insieme nelle aule di Genio, oppure il sabato e la domenica affrontare i corsi di apprendimento, c'indica quanta voglia di sapere ci sia tra le nuove generazioni. Le quali, è vero, sono social addicted, ma è anche vero che usano i social come una tinozza su cui apporre i propri colori e disegnare il proprio futuro. E all'interno vi si trova tracciata la voglia di sapere dei così detti millennials.

Genio in 21 giorni offre una mappa, un metodo, attraverso cui l'accesso al sapere diventa possibile per tutti ed in cui lo studio si trasforma in un'esplorazione dell'infinito che diventa materia conosciuta, in cui avviene il processo alchemico della trasformazione dell'incognito.

Questa gestazione diventa un meccanismo identitario attraverso il quale lo studente raccoglie su di sè e dentro di sè la consapevolezza del proprio essere; mette a fuoco i propri bisogni e li trasforma in sogni su cui lavorare. Lo studio pertanto diventa, attraverso l'apprendimento del sapere, materia di formazione culturale e sociale, diventa ideale e si trasforma in un processo di coscienza aggregata, in cui si sedimenta l'accumulazione del sapere alla curiosità dell'esplorazione.  In qualche modo è il ritorno della scuola e dello studio a paradigma, un metodo di vita per progredire nell'esperienza della coscienza, nello spirito del tempo.  

Genio in 21 giorni come slancio ideale, dunque, come declinazione del pensiero critico, come modello d'intraprendenza, ma anche come lacerazione rispetto al passato. Rottura di un modello sociale che vedeva nella stilema della sottolineatura e ripetizione un processo didattico  intergenerazionale derivato. 

Soprattutto però Genio è un  rilancio della libertà intellettuale nella sua declinazione culturale. La libertà di pensiero e di azione. Attraverso lo studio. Dove la scuola diviene un'arma d'istruzione di massa.

 

Max Rigano