L'Intelligenza artificiale non ci fa paura

Massimo De Donno
Affari di Genio

Massimo De Donno, fondatore di GenioNet, non ha certo timore delle incognite nè tanto meno delle scoperte tecnologiche che stanno cambiando il mondo. Anzi: l'intelligenza artificiale, in particolare, lo stimola e lo pungola parecchio

"È uno strumento potentissimo, dice. E come qualunque passo avanti verso l'evoluzione ed il progresso,  spaventa. Quello che farà la differenza,  è come sarà utilizzato."

Secondo De Donno infatti non è la tecnologia in sè a dover fare paura ma come sempre il fattore umano che lo supporta e ne alimenta anche i legittimi timori nell'esercizio delle sue funzioni; dunque nella declinazione pubblica e politica che potrebbe sopraggiungere negli anni a venire. 

L'ipotesi supporta che un giovane oggi possa surrogare all'utilizzo dei libri l'apprezzarsi dell'AI per migliorare il proprio rendimento.  Tale opzione a parere del fondatore di Genio è destituita di fondamento: "La delega che lo studente può conferire alla macchina, lo priverebbe della possibilità d' insegnargli ad affrontare la complessità; assegnata dal compito cui viene chiamato dalla vita." Insomma secondo il papà di GenioNet non imparare ad addestrare il cervello a gestire le difficoltà attraverso lo studio, significa spingere l'AI a trasformarsi in uno strumento usato male, una stampella che ti rende zoppo", aggiunge

Al contrario, proprio l'AI può prrò contribuire alla creazione di strumenti di crescita culturale e professionale attraverso percorsi che tengono realmente conto degli stili cognitivi di ogni persona.

Quando potrebbe essere un pericolo

"Lo diventa  se lo studente non è autoregolato e se non è seguito da un adulto competente" aggiunge ancora De Donno a proposito di AI.  Avremo in sintesi uno sparring partner con cui confrontarci nella consapevolezza che tutto questo dovrà aiutarci a sviluppare il problem solving. Non a smettere di essere capaci  di risolvere i problemi. Bisogna quindi mantenere la propria capacità critica perchè quando l'AI non conosce, tende ad inventare, pur essendo una tecnologia che ha una capacità di sviluppare la propria capacità di conoscere"

Max Rigano

 

 

 

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