La fine di un ciclo, l'inizio di una nuova vita

Massimo De Donno
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Affari di Genio

Partecipare al giorno in cui una figlia si laurea è una delle cose più commoventi che ti possano capitare. Perchè nell'attimo in cui il Presidente della commissione nomina la tua creatura dottoressa, un incantesimo finisce e nello stesso tempo si aprono le porte del tempo verso il futuro incognito.

Un'onda emotiva fortissima attraversa chi hai portato tra le tue braccia, e anche te che assisti al trascorrere del tempo in pochi istanti. Anni, infatti, diventano attimi.  Sono quelli che intercorrono tra la discesa delle scale dell'aula magna che conducono davanti alla commissione e le prime parole del suo presidente. Niente sarà più come prima. 

È la parte dell'anno, questa, in cui, se decidete di andare davanti ad un'università pubblica o privata, vi troverete di fronte a decine di famiglie e di ragazzi disposti in cerchio attorno al neolaureato, che indossa una corona di fiori, ha in mano una bottiglia di spumante e uno sparuto gruppo di amici li festeggia, canzonandoli come di solito si fa con chi si è appena qualificato come Dottore.

Per arrivare a quel giorno, a quella mèta, sono trascorsi almeno tre anni di sacrifici, di sofferenze, d'impegno spasmodico per raggiungere un titolo che fa da spartiacque tra il mondo adulto e quello dell'adolescenza che termina proprio nel momento in cui il Presidente della commissione stringe la mano a tua figlia e le fa presagire che nulla sarà più come prima. 

A Genio in 21 Giorni e alla Soft Skills Academy (appuntamento quest'anno alla cinque giorni dal 1° di Settembre al 5 a La Thuille) di ragazzi che si preparano a questo salto ne trovi tantissimi. Tutti pronti a farne una ragione per costruire con consapevolezza la propria vita. 

È quello che stupisce di questi ragazzi è la dote che hanno dentro di sè: l'ottimismo che la complessità possa essere governata dalla propria forza cosciente e dall'esuberanza di una fisiologica follia che accompagna gli anni della costruzione. 

Ciò di cui hanno bisogno è l'ordine, la razionale predisposizione a mettere in fila i passaggi che occorrono per costruire;  passando attraverso gli inevitabili momenti di sconforto e di paura che possono sopraggiungere quando costruisci una casa, quella dell'anima, senza sapere che ne sarà davvero del suo radicamento alla terra quando il vento si alzerà. Il resto è il frutto di un destino ordinato con il quale sfidiamo la nostra vita.

Nessuno ha ancora disvelato in che modo tutto si tenga ma sappiamo che se la testa volge lo sguardo al cielo, i piedi si radicano alla terra. 

Quando approdano in quell'aula magna hanno già cominciato a cimentarsi con il dualismo tra cielo e terra. Conquistando già parti di sè. A Genio in 21 giorni, per esempio, si stimola la forza dell"intelletto per assegnare una forza alla propria coscienza

Si dà all'atto, sostanza. La testa può, ciò che l'anima anela. 

Essere protagonisti della propria vita.

Max Rigano