Pierluigi Signore: Genio è la mia vita

Massimo De Donno
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Affari di Genio

È nato nel 2000, e dopo due anni di università alla facoltà di Matematica, a Milano, ha deciso d'iscriversi alla facoltà di Fisica, dove si laureerà nel 2025. Nel frattempo gioca a Basket, dopo essere entrato a fare parte del mondo professionistico di A2.

 Non contento, vivendo a Milano, "la città delle grandi potenzialità", si è messo a lavorare per l'azienda cui era approdato per formarsi al meglio nello studio.

Lui si chiama Pierluigi Signore, due metri di forza pura, occhi azzurri e sorriso che colora il cielo. A Genio in 21 Giorni c'è approdato per segnalazione della sorella che aveva a sua volta già fatto il corso e da lì "si è riacceso il desiderio di studiare e la voglia di appagare la mia innata curiosità".

Così Pierluigi s'iscrive, dopo aver fatto il liceo scientifico, litigando proprio con la Matematica, alla facoltà di Matematica a Milano. Una sfida che in pochissimi fanno, considerando il livello di difficoltà che si deve affrontare. Pierluigi non si scoraggia neppure quando, giunto al secondo anno di facoltà si rende conto che la Matematica non è la sua vera passione. E s'iscrive ad una facoltà ancora più difficile , se possibile. Quella di Fisica. Ricominciando tutto da capo.

Siccome però ci tiene ad essere indipendente e a trasferire agli altri quello che lui attraverso Genio ha imparato, si addestra per diventare formatore nella stessa scuola in cui hanno avuto i suoi natali le proprie curiosità, i propri sogni, i propri desideri. Pierluigi insomma non ama stare con le mani nelle mani. Anzi: se possibile la sua passione per la vita lo spinge ad intraprendere un percorso professionale senza mai perdere la sua passione per il basket con cui continua a cimentarsi.

Un giovanissimo millennials che spende il suo tempo nello studio, e nel lavoro di formatore - insegnante. Niente male per essere appartenente ad una generazione che certi ministri vedrebbero bene "nell'essere umiliata" . Pier invece persegue con passione il suo sogno, continua ad alimentare il piacere per lo studio e la cultura e - imperterrito - il suo percorso di erudizione. Non ha fronzoli per la testa: qui ci ha portato persino la madre, perchè dove c'è cultura, c'è anche la possibilità di migliorare se stessi.

E colpisce vedere dove possa portare la forza della cultura e la coscienza del proprio sapere. Senza barare, senza passare attraverso le raccomandazioni, il nepotismo, le furbizie dell'Italia Machiavellica dove di solito prevale il furbetto, l'amico dell'amico, 'la famiglia', tendenzialmente con bassa scolarità.  Lui invece ti attraversa con il suo sorriso, un po' timido e un po' impacciato, davanti alla telecamera. 

Come tutti gli scienziati, guarda al cielo e all'infinito, non all'aspetto narcisista della TV.  Potenza della cultura. E della cura dello studio. 

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Max Rigano