Prima della ripartenza, l'ozio
L'Italia, amava riderne Sergio Marchionne, ex Ad di Fiat, quando arriva Agosto va in ferie. "In ferie da cosa? - replicava serio - posto che un'azienda come Fiat, nel momento in cui ne parlava, perdeva quasi cinque milioni di euro al giorno? Il mondo se ne frega se l'Italia si ferma in Agosto e tanto più durante la festa dell'assunzione del 15 Agosto. Gli altri nel frattempo continuano a mietere risultati e a crescere."
Marchionne, poi prematuramente scomparso, era un uomo spesso scambiato per aristocratico in realtà molto più legato ad una concezione e ad uno spirito quasi luterano del lavoro.
Eppure da noi in Italia affrancarsi dal lavoro viene inteso come prodigarsi all'ozio che ha, nella sua esegesi collettiva, un' accezione di relax, di inclinazione al non fare niente.
In realtà nella sua etimologia latina l'otium era nteso come quel momento in cui i romani, allontanatisi dagli affanni quotidiani si prodigavano invece a coltivare la spiritualità e gli studi; in cui cioè il momento del ritiro dal lavoro quotidiano significava potersi concentrare su stessi, per cercare di approdare ad una coscienza di sè rinnovata
A Genionet si intende la pausa estiva ferragostana in particolare proprio in quest'accezione. Come quel momento cioè in cui ciascuno può appellarsi al diritto di poter pensare a sé stesso.
Non in senso puramente narcisistico, dunque, o non soltanto in quello, ovvero inteso a gozzovigliare a tavola in riva al mare, ma in senso più spirituale; è un momento di ristoro e di festa che nasce dai così detti "Consualia": la festa per celebrare la fine dei lavori agricoli e dedicate a Conso, Dio della terra e della fertilità secondo le "Ferie augustae".
Il ferragosto, il momento delle ferie, infatti, nasce per una tradizione voluta dall'imperatore Augusto che assume questo periodo dell'anno come momento anche di riflessione sul lavoro svolto e propedeutico a quello che verrà. Ecco perchè consideriamo Agosto e in particolare la ricorrenza del 15 come il momento in cui scavalliamo la somma di tutto quanto abbiamo posto in essere fino a qui per prepararci a rinnovare e a innovare tutto quanto pensiamo di costruire in futuro.
Ed ecco perchè prima di ripartire per un nuovo anno e prima di porci nuovi obiettivi professionali consideriamo la festa dell'Assunta nella sua accezione più spirituale. È il momento in cui ogni studente, ogni professionista ogni formatore deve provare a guardare dentro di sè. Leggendo, studiando, riflettendo, per forgiare e rinnovare la propria identità.
Iniziare un nuovo cammino, richiede la capacità di avvicinare noi stessi alla parte più profonda di noi. E solo lo studio, l'otium, può permetterci di farlo.
Max Rigano