Il senso del futuro senza le Soft Skills, è arrivare in ritardo

Massimo De Donno
Affari di Genio

È accaduto proprio pochi giorni fa. Durante una nota trasmissione televisiva, in cui un gruppo di quattro ristoratori è chiamato a visitare e a mangiare ciascuno nel ristorante degli altri tre, e dove al termine del pranzo ognuno deve esprimere un giudizio sul tipo di ristorante visitato, sul servizio offerto, sui prodotti mangiati e sul prezzo finale pagato, abbiamo osservato quanto fondamentali siano le soft Skills. 

Cos'è accaduto infatti durante la visita ad uno dei quattro ristoranti? È successo che che uno degli ospiti seduto al tavolo, ha eccepito al collega ristoratore ospitante e che quel giorno era chiamato a mostrare la qualità dei suoi piatti e la competenza del suo cuoco, che quanto aveva portato in tavola, non fosse stato adeguatamente curato. In pratica all'interno di un piatto di pesce, era stato rilevato che proprio quel pesce non fosse stato adeguatamente sgusciato. Facendo quindi trovare dei residui che non ci sarebbero dovuti essere. Sgradevoli dunque al palato.

Il titolare del ristorante ospitante, colpito in modo personale e ferito nell'orgoglio, al momento del rilievo del collega, rientra in cucina per ripresentarsi pochi minuti dopo facendo quest'affermazione: "Mi spiace dover constatare che quanto dichiarato dal collega al tavolo, sia falso. Abbiamo delle telecamere, e possiamo dunque denunciare come non vero ciò di cui siamo stati accusati". 

La trasmissione, condotta da un giudice di gara che per ogni puntata accompagna i ristoratori  esercitando alla fine un controllo e un potere di veto sulle pagelle redatte da ciascuno, dunque un reale potere di cambiare i voti a favore dell'uno o dell'altro, con contestuale premiazione finale, costituisce un'intelligente forma di promozione del brand di ogni ristoratore e allo stesso tempo un modo per mostrare quanto valore esprima l'arte culinaria italiana. In questo caso, per altro, posta in essere nel contesto della città di Milano, una volta individuati quattro ottimi ristoranti. 

Cos'è accaduto dopo l'accusa mossa ad uno dei colleghi a tavola? 

Che il  ristoratore  che aveva dichiarato di aver ripreso con delle telecamere nascoste l'inganno perpetrato dal collega al tavolo, ammetta invece di essersi inventato tutto, una volta condotto in cucina dal giudice accompagnatore: "Mi ha provocato e ho cercato di spaventarlo", si giustifica davanti alle telecamere.

Ottenendo i seguenti effetti: al termine della gara e della trasmissione si classificherà ultimo. I colleghi, che come lui hanno partecipato ad una trasmissione che si presenta come una forma di gioco ma che di fatto è un'intelligente forma di marketing televisivo, lo accusano di essere stato profondamente scorretto. E lo bocciano con voti molto bassi. Non tanto per la qualità del prodotto, in realtà ottima, ma per l'immagine che ha dato di lui: scorretta, iraconda, permalosa, inaffidabile.  Con una punizione se possibile anche maggiore: il suo brand è stato esposto alla fragilità del suo proprietario che ha trasferito al pubblico un'immagine di sè molto negativa, sgradevole; determinando, pur in presenza di una qualità notevole nel suo operare, una complessiva incapacità di gestire le emozioni e quindi  un senso d'inaffidabilità complessivo che scoraggia dal cercarlo come ristorante da visitare ed in cui andare ad assaggiare i suoi piatti.

Questo è quanto accade spesso all'interno delle aziende. Personale qualificato e preparato che, però, cade a seguito di comportamenti irrazionali, figli di una mancata comprensione delle soft Skills. Quelle competenze trasversali cioè,  conosciute le quali, un qualunque lavoratore eviterebbe davanti a delle difficoltà di accusare i colleghi, o di mostrarsi così in difficoltà dall'essere pronto a fare uno sgambetto al proprio vicino. Ed in cui semmai si adopererebbe per cogliere dai momenti di difficoltà l'opportunità per imparare cose nuove gestendo la propria insicurezza. La Soft Skills Academy di Massimo De Donno, nasce nel solco di queste tipiche dinamiche lavorative in cui emergono proprio i lati ombra che non s'imparano a gestire nelle università ma unicamente là dove l'uomo agisce, con la propria natura: nella quotidianetà e sul posto di lavoro. È nella relazione interpersonale che si declina l'identità umana. Le Soft Skills insegnano prima di tutto a considerare il lavoro come espressione di dinamiche interiori che nella relazione con gli altri si manifestano con pienezza. È la loro conoscenza a diventare determinante per riuscire nella vita. E ovviamente all'interno di un'azienda. Per non arrivare tardi, nella vita.

Max Rigano

Tags:
gestione del tempoproduttività