Sviluppa il tuo cervello con lo sport

Massimo De Donno
Affari di Genio
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Per oltre metà della mia vita adulta sono stato convinto, come molti, che cervello e corpo avessero in comune solo dello spazio fisico al punto che l’idea di poter sviluppare il mio cervello con lo sport era ben lontana da me.

Fino ai venticinque-trent’anni ho sempre valutato l’attività fisica e lo sport infinitamente meno rilevanti rispetto alla crescita mentale o spirituale. Ero convinto che fossero qualcosa di passeggero o di secondaria importanza se confrontati allo studio, alla pratica di uno strumento musicale, al leggere e alla ricerca. Anche a livello spirituale. Due mondi diversi, se non contrapposti, non parti di un unico percorso di formazione.

Occupandomi in modo professionale e totalizzante di apprendimento e di tutto ciò che permette al nostro cervello di migliorare le proprie prestazioni, ad un certo punto della mia vita adulta ho però fatto una scoperta che mi ha portato a cambiare drasticamente rotta.

È chiaro a tutti che se il fisico ti abbandona e non hai energie, il tuo impegno in tutte le altre aree della vita può essere messo a rischio.

Si può impegnare tutta la propria vita per avere una bella famiglia, buone relazioni, un lavoro che ti realizza e ti soddisfa economicamente. Se però il corpo e la salute smettono di assisterti perché per ottenere queste cose importanti hai rinunciato a prenderti cura proprio di ciò che ti permette di muoverti nel mondo, hai lavorato contro te stesso.

Ma c’è di più.

Diversi studiosi fra cui Sandra Chapman neuroscienziata cognitiva, fondatrice e direttrice principale del Center for BrainHealth, Dee Wyly Distinguished Professor in Brain Health e docente presso la School of Behavioral and Brain Sciences dell'Università del Texas a Dallas, attraverso la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) hanno mostrato come l’esercizio fisico comporta un incremento del flusso sanguigno verso due aree chiave del cervello: il giro cingolato anteriore e l’ippocampo.

Proprio l’esercizio fisico insomma è stato dimostrato essere di aiuto nell’ottimizzare il funzionamento del cervello, rafforzando le reti neurali già esistenti, migliorando e promuovendo la neurogenesi e la neuroplasticità ovvero la produzione di nuovi neuroni e di nuove connessioni sinaptiche fra neuroni. 

L’esercizio fisico produce un miglioramento nelle funzioni cognitive, nell’apprendimento e nella memoria ma migliora anche lo stato d’animo e riduce lo stress a cui siamo così tanto intensamente sottoposti ogni giorno.

Dopo aver realmente compreso a fondo queste informazioni e le loro implicazioni, diversi anni fa ormai, decisi di rivoluzionare completamente le mie abitudini da classico ‘patatone’, di quelli che da bambino prendevano in giro per la goffaggine. Io che non avevo mai fatto sport a livello agonistico decisi di prepararmi per correre niente meno che la Maratona di New York.

Soprattutto nei primi tempi, quando raccontavo del mio obiettivo, il commento più frequente era “Ah, ma dai, forte! Purtroppo a me correre proprio non piace. È una tale noia! Non è il mio sport”.

Io facevo fatica a trattenermi dal cambiare espressione, sforzandomi di rimanere misurato nella risposta. Il fatto è che anche a me non piace affatto correre, a differenza di quello che si potrebbe credere. Il piacere non c’entra proprio nulla.

Il fatto è che sono convinto che non esista un tempo giusto o sbagliato per imparare. Ogni momento è buono per crescere, mettersi in gioco e rimettere in discussione quello che abbiamo realizzato fin qui, con l’intento di migliorarsi ancora, a prescindere dall’età.

Mantenersi in salute oggi più che mai è diventato essenziale. È indispensabile trovare quella dose minima, efficace, di movimento e di attività fisica, oltre che di corretta alimentazione.

Per sostenere il corpo mentre ‘corre’ per i tuoi obiettivi.

 

Massimo De Donno 
Ideatore del Metodo Genio in 21 Giorni e autore di Runner in 21 Giorni