Verso il futuro che si costruisce nel presente

Massimo De Donno
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Affari di Genio

Non accade di rado di osservare persone, uomini e donne, ragazzi e ragazze, che si lasciano andare allo sconforto. Causato spesso dall'indolenza di un pessimismo congenito che si traduce in una mancanza di fiducia verso se stessi.

È così che ogni obiettivo e qualunque sogno diventa nel tempo irraggiungibile e progressivamente una lacerazione dell'anima. Tutto appare come improbabile e inarrivabile, gravato da un cupo pessimismo che fa dire a chi ci prova "che tanto non ci riuscirò". 

In una società sana, le radici del male interiore, dello spleen, di quel grigiore che avvolge tutto e tutti e ti fa sentire inutile e incapace, dovrebbe avere e veder riconosciuto quel legittimo sostegno non solo morale ma anche psicologico e occupazionale, così da controvertire quel senso d'inutilità che prova chi ne è colpito.

Invece nella società contemporanea l'area del disagio psichico che colpisce tutti, presto o tardi, viene completamente rimossa. Anzi circola una fottuta formula "digitale", avete presente quei reel che ormai spadroneggiano sui social,  secondo cui sarebbe sempre opportuno non circondarsi di persone negative. È la contabilità triste di chi galleggia nel narcisismo onnipotente della società del consumo, dove tutto si misura  ma nulla s'introietta mai; anzi dove il dolore e la sofferenza devono essere schermate e respinte anzichè essere accolte e comprese.

Salvo poi scoprire, come recitava in un famoso film Orson Wells, che è nelle società colpite dal dolore, dal conflitto e dalla guerra che sono nati i geni come Picasso che, interpellato da un gerarca nazista davanti alla sua opera 'Guernica', se l'avesse dipinta lui rispose così: "No, l'avete fatta voi". 

Non è dunque negando le parti lacerate e sofferenti ma partendo proprio da quelle ferite che si trasformano in coscienza, che un una persona, a qualunque età, può cominciare a costruire un proprio sè, sano. Capace di dare vita al futuro atteso che inizia sempre nel nostro presente, come è ormai dimostrato dalla fisica quantistica, per cui è nel presente che si può cambiare il passato e dunque dare vita al futuro.

A giorni, dal 1 al 6 settembre si terrà a LaThuile, in Val D'Aosta, il Summer Camp della Soft Skills Academy di Genio Net. Ci saranno oltre 600 persone, ma sale il numero ormai ogni anno, a confrontarci proprio con gli aspetti profondi del nostro sè quando sollecitato e pungolato dall'onere della responsabilità e dalla necessità  della gestione delle relazioni sociali, mescolate all'obbligo di un obiettivo e al contestuale bisogno di operare per poter vivere.

È, quella, la declinazione concreta di come conciliare alla naturale ambizione di crescere e prosperare, l'occasione per mettere in fila anche quel cumulo di sensazioni che l'essere umano prova quando viene sollecitato a  cimentarsi con la sua progettualità, con il coraggio di dare vita alla vita, anzichè rifugiarsi nella caverna ed osservare le ombre proiettate dal fuoco, come nel mito della caverna racconta Platone. 

Per farlo, chi si mette in gioco accetta di affrontare le proprie paure, a volte i propri limiti, l'ansia di non farcela. Schola magistra vitae: la mente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere

 

Max Rigano