"Compagni in un’oasi sotto il cielo stellato”, mostra di Schifano a Spazio Roseto, con due capolavori mai esposti e pubblicati

Il Maestro del pop in mostra a Milano con opere mai viste prima, tra cui un'installazione che riproduce la "stanza delle stelle" della Principessa Ruspoli

Di Milo Goj
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Monica De Bei Schifano, presidente dell'Archivio Mario Schifano, con Andrea Pasquali, amministratore delegato di Hopafin
Cronache dal mercato dell'arte

Roseto e Harves (gruppo Hopafin) promuovono una delle più importanti esposizioni del 2024

Tutelare arte e cultura equivale a tutelare un diritto umano. Lo ha sancito ufficialmente la Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa, entrata in vigore nel 2011 e ratificata dal Governo italiano nel 2020. A questo principio s’ispirano le imprese più aperte e innovative, che, in una logica di corporate social responsibility, promuovono e diffondono l’arte.

Alcune tra le più importanti esposizioni di visual art nascono proprio grazie a questa attività di mecenatismo, che si potrebbe definire “neo rinascimentale”. La personale di Mario SchifanoCompagni in un’oasi sotto il cielo stellato”, giudicata da alcune testate del settore artistico la più bella mostra del 2024, è stata resa possibile proprio grazie all’intervento di due aziende, Roseto e Harves.

Compagni compagni, 1968
 

Entrambe fanno riferimento a Hopafin, la holding leader in Italia e tra le più importanti in Europa, a capo di un gruppo con il core business nell’immobiliare. All’esposizione (in cartello presso lo Spazio Roseto di corso Garibaldi 95, a Milano, dal 17 aprile al 19 maggio) ha dato un contributo fondamentale l’Archivio Mario Schifano, presieduto dalla vedova del Maestro, Monica De Bei Schifano che, con il professor Marco Meneguzzo, è stata anche la curatrice.

Grazie all’archivio, sono state ritrovate, tra le altre, due opere mai viste e mai pubblicate. Una è intitolata “Inevitabile viaggio a Marrakesh”, un polittico del 1967, uno degli anni d’oro del Maestro della Pop art, composto da otto tele, tutte di cm. 200x100, per un capolavoro che si estende complessivamente su una superficie 4 metri per 4. L’altro ha una storia particolare. Sempre nel 1967, Schifano ricoprì con 7 sue opere, tra cui un dittico, pareti e soffitto di una mansarda di Patrizia Ruspoli, nel palazzo romano della principessa (che due anni dopo avrebbe sposato il regista Eriprando Visconti di Modrone, scomparso nel 1995).

Oasi, 1967
 

Proprio per la mostra, le 7 grandi tele sono state recuperate e nello Spazio Roseto hanno rivestito una struttura costruita appositamente con le stesse misure della stanza della Principessa (la cui famiglia ha prestato i dipinti, così come anche “Inevitabile viaggio a Marrakesh”). Ne è risultata un’installazione fedele all’originale che, per l’importanza di Schifano, per la bellezza e la complessità del lavoro e per il fatto che mai era stata esposta al pubblico, ha rappresentato un evento di primo piano nell’art community.

“Un’operazione di tale portata rappresenterebbe un fiore all’occhiello anche per i più prestigiosi musei internazionali”, ha commentato, dopo aver visitato la mostra, Nestar Moreno Tosini, sociologo, giornalista e collezionista italo-svizzero. L’esposizione si completa con altre opere degli anni Sessanta e Settanta, in parte di proprietà di Roseto, in parte di collezionisti privati. I soggetti sono quelli del titolo: i “compagni”, intesi non solo nel senso politico, ma anche sentimentale, le palme e i cieli stellati, nostalgia dell’infanzia di Schifano, vissuta nella Libia Italiana.

Inevitabile viaggio a Marrakesh, 1967
 

Come accennato, “Compagni in un’oasi sotto il cielo stellato”, oltre che da Roseto (società specializzata nella locazione immobiliare, attiva, con oltre 250 unità di proprietà nei comparti luxury, residenziale e vacanziero di lusso), che la ospita nel proprio spazio espositivo, è promossa anche da Harves.

La società, costituita da poche settimane, ha voluto abbinare la propria presentazione al pubblico, durante la design week milanese, con l’inaugurazione di un evento artistico di assoluto spessore. Del resto “ridefinire l’arte di vivere l’unicità, emozionando il cliente” è uno dei propositi della società milanese, specializzata nell’intermediazione di proprietà di pregio, che ambisce a diventare punto di riferimento nel segmento Luxury Real Estate.

“La ricerca di proprietà di pregio”, conviene Andrea Pasquali, amministratore delegato di Hopafin, “ha il proposito di individuare un luogo che restituisca benessere emozionale e familiare, in un ambiente dove si concentrano estetica e confort, eleganza ed esclusività. Ispirati dal gusto dalla bellezza, abbiamo dato vita ad Harves per fornire una proposta di pregio che possa emozionare intensamente l’acquirente”. Il sentiment in comune con l’arte visiva è evidente.