Ettore Colla a Capitolium Art Roma, quando l’auction house fa davvero cultura
Curata da Enrico Mascelloni, la personale ospita dieci lavori tutti provenienti (con un'unica eccezione) dalla ex Collezione Carla Panicali
Ettore Colla a Capitolium Art Roma
È uno degli indiscussi protagonisti della scultura post war. Eppure, Ettore Colla, amato dai collezionisti più raffinati, ha una notorietà decisamente inferiore rispetto al posto che occupa nella storia dell’arte. Forse perché lo scultore e pittore parmigiano, classe 1896, scomparso a Roma nel 1968, ha lasciato una produzione numericamente limitata.
Ma anche per una rarefatta attività espositiva. Va dato quindi merito a Capitolium Art, una delle più vivaci e apprezzate case d’asta italiane di aver organizzato nella sua location romana di via delle Mantellate (luogo cult per gli appassionati d’arte, sede per anni del mitico studio di Mario Schifano), la mostra “Ettore Colla, Assalto al cielo”, che riaccende i riflettori sul Maestro Emiliano.
Curata da Enrico Mascelloni, la personale ospita dieci lavori tutti provenienti (con l’eccezione di una scultura, prestata dalla Collezione Ovidio Jacorossi) dalla ex Collezione Carla Panicali, altro nome “pregiato” del collezionismo degli effervescenti anni Sessanta e Settanta. Si tratta di lavori realizzati in uno dei periodi più significati di Colla, il ventennio che va dal Dopoguerra al 1967.
Racconta Gherardo Rusconi, amministratore delegato di Capitolium art: “L’intera produzione di Colla non conta più di 300 opere. Questo dato ha significativamente influito sulla storia mercantile dell'artista soprattutto all'estero, dove sostanzialmente non è riuscito a penetrare. Dato però l'altissimo e riconosciuto valore artistico di anticipatore e caposcuola indiscusso nella storia dell'arte del secondo dopoguerra, i suoi valori mantengono stime molto alte soprattutto per i soggetti piú iconici, ormai rarissimi sul mercato.
Una ristretta nicchia di collezionisti, infatti, detiene gran parte della produzione pur rimanendo estremamente ricettiva nel momento in cui si palesano opere disponibili alla cessione. Le opere presenti nella mostra rincorrono un percorso ambivalente laddove presenziano due delle sue sculture più iconiche e una serie di dipinti che vanno alla caccia del segno, più sulla scia di Caporossi rispetto a Burri, entrambi cofondatori insieme a lui del gruppo Origine. I valori per le sculture vanno dai 150 ai 400 Mila euro. Per i dipinti dai 40 ai 70 mila”.
La mostra è stata inaugurata lo scorso 10 dicembre, alla presenza di un autentico parterre de rois. Sono intervenuti, a conferma della rilevanza dell’evento, oltre a esponenti di spicco del sistema dell’arte, anche rappresentanti dei media, delle istituzioni, della business community e dello sport. Resterà in cartello sino al prossimo 4 febbraio.