Lorenzo Marini, "Di Segni e di Sogni" si arricchisce di una nuova performance

Di Segni e di Sogni, la mostra di Lorenzo Marini presso Santa Maria della Scala, oltre 20mila visite finora, si arricchirà domani di una nuova performance

Di Milo Goj
Cronache dal mercato dell'arte
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L'evento artistico dell'estate, la mostra di Lorenzo Marini, "Di Segni e di Sogni", in cartello dal 20 luglio scorso presso il complesso museale senese di Santa Maria della Scala, si arricchisce di una nuova performance. Nell'ambito del progetto espositivo, che ha visto, a tutto agosto, la partecipazione record di quasi 20 mila visitatori, domani l'artista padovano, ma milanese d'adozione, noto anche per essere uno dei più prestigiosi art director italiani, eseguirà una performance, già sperimentata il giorno del vernissage.

Collocherà 40 cerchi gommati, ognuno dei quali rappresenta un'opera di type art, in Piazza del Campo di Siena. Si tratta di un happening dinamico, immersivo, dove l'arte diventa "orizzontale" e di fruizione popolare. Racconta il Maestro padovano: «Dalla performance del 20 luglio, ho scoperto come la gente ami relazionarsi con le opere d'arte in modo divertente, cerchi il proprio nome, ci corra sopra, si scatti selfie. Il senso della mia arte, che il Sindaco di Siena, Luigi De Mossi, ha definito come "proto-pop", sta proprio in questo: nell'essere coinvolgente".

Il che rappresenta una coraggiosa scelta di campo di Marini, che si pone in testa al movimento di opinione che chiede all'arte contemporanea di evitare una deriva talmente concettuale, da diventare non inclusiva, bensì "esclusiva" per il pubblico.

Tema centrale del progetto è l'interpretazione creativa delle lettere e, in generale dei segni grafici, dei "type". Marini è infatti il fondatore della Type Art, che considera le lettere come soggetti autonomi, la cui dignità artistica è pari a quella di qualsiasi soggetto. Il movimento artistico-culturale, presentato per la prima volta nel 2016, con una esposizione personale presso il Museo della Permanente di Milano, è stato teorizzato l'anno successivo attraverso il "Manifesto per la liberazione delle lettere".

L'installazione di Piazza del Campo, definibile Square Type, si aggiunge a quelle presenti nell'esposizione, che si compone di diversi momenti. Marini ha presentato, nella sala San Pio, 22 opere mixed media su canvas che, a ritroso, ne percorrono la carriera artistica. Le altre installazioni vanno da Mirror type, un lavoro in acciaio specchiato, posto nella Cappella del Manto, a un monolite che si accende e spegne, dalla rappresentazione della tastiera del computer, alla pioggia di 6 mila lettere sospese. Tutte permettono al pubblico di immergersi letteralmente nell'arte.

“Siena è una città unica al mondo, una cornice culturale dove l'importanza della tradizione viene celebrata per contrasto da un linguaggio innovativo e sperimentale», continua Marini, «per me le lettere sono nate libere e come gli uomini sono creature sociali, ma anche individuali, É tempo di celebrare la bellezza della geometria che le compone, e lasciare il gregge della tipologia alfabetica. Non sono necessarie per leggere o per scrivere, ma anche per alimentare la fantasia”.

Curatore della mostra, in cartello sino al prossimo 20 ottobre, è il critico e storico dell'arte Luca Beatrice, già curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2009.