Ricoh All Stars, a Palazzo Lombardia trionfano Abisso e Gosteva

Ecco i vincitori di Ricoh All Stars, edizione del Premio Ricoh tenutasi a Palazzo Lombardia riservata ai vincitori delle dieci precedenti regolar seasons

Di Milo Goj
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Karina Castorani Gosteva davanti alla sua opera “L’infinito”, con il Presidente di Regione Lombardia, membro della Giuria che l’ha premiata
Cronache dal mercato dell'arte

Ricoh All Stars, a Palazzo Lombardia trionfano Marco Abisso e Karina Castorani Gosteva

L’edizione All Stars del Premio Ricoh per giovani artisti si è conclusa giovedì 30 maggio, a Palazzo Lombardia, con la consacrazione dei vincitori, Marco Abisso e Karina Castorani Gosteva. L’evento è l’atto conclusivo di un percorso iniziato nel 2009, quando Ricoh Italia ha organizzato un Premio per gli artisti under 40 che ne interpretassero i valori, riassumibili nella formula “L’innovazione sostenibile”. Per dieci edizioni sono stati coinvolti complessivamente 5 mila giovani pittori, scultori e digital artist, con una media, quindi, di 500 autori per stagione.

Di questi, ogni anno ne venivano premiati quattro, un vincitore assoluto e uno per le tre categorie in cui sì articolava il “Ricoh”, pittura/disegno, scultura/installazioni e arte tecnologica. Il Premio era stato interrotto nel 2020 per la pandemia. Quest’anno, con la collaborazione di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Vimodrone, dove ha sede l’headquarters di Ricoh Italia è stata organizzata un’edizione riservata ai vincitori delle dieci regolar seasons.

Marco Abisso premiato dal Presidente di Ricoh Italia, Davide Oriani
 

È stato assegnato un Premio per la Sostenibilità, destinato all’opera che meglio interpretasse i principi dell’Esg (Environment, social, governance) e uno della Critica, per l’opera più apprezzata dal punto di vista strettamente artistico. Il primo è stato vinto da Abisso, il secondo da Castorani Gosteva. “La mia opera non è il frutto di un’idea, è capitata! È come quando una tempesta abbatte un albero, l’albero cade, si secca, marcisce e poi dà nutrimento alla terra. Così passo, lo vedo e ne prendo una porzione, cercando una relazione con esso. Quel tronco comincia a raccontarmi di sé, allora me ne prendo cura. Gli confeziono un nuovo vestito fatto di rondelle in ferro, gli costruisco un piedistallo come tomba, e poi, dopo averlo baciato per un’ultima volta, lo saluto per sempre”, così Marco Abisso, milanese, 44 anni, laureato a Brera, ha illustrato la sua opera, un’installazione intitolata “Ho amato un albero caduto (esso era me e io fui lui”.

"L’infinito", tecnica mista di Karina Castorani Gosteva, cm 100x110
 

Da parte sua, Karina Castorani Gosteva, 34 anni, russa di nascita, ma milanese d’adozione, laureata all’Accademia di Belle Arti Naba, ha presentato “L’infinito”. Una tecnica mista su carta di cotone applicata su dibond, con queste parole: “La mia opera, L’infinito, nasce da un mio scatto del 2022 che raffigura un pino caduto dopo una fortissima alluvione nel parco sotto casa mia.

Era un albero che c’era sempre stato, sin da quando ero piccola; vederlo caduto, spezzato, lacrimare con la resina mi ha colpito con un’emozione mista tra malinconia e stupore: malinconia perché quell’albero fa parte dei miei ricordi da bambina , ho imparato ad andare in bicicletta e ci sarò passata milioni di volte sotto giocando da bambina; stupore e meraviglia invece perché sono rimasta incantata dalla bellezza della resina che brilla e ho deciso di rendere questo albero immortale, come lo sono anche i ricordi, fotografandolo.

"Ho amato un albero caduto (esso era me ed io fui lui)”, installazione di Marco Abisso, cm 120x50x52

 

 

 

Dopodiché ho applicato la mia tecnica mista all’immagine, ho creato una stampa all over che ho stampato su carta cotone montata su dibond e ho dipinto l’opera con l’uso di glitter vegetali, pigmento oro e foglia oro applicata sia piatta che sbriciolata, per dare dei tocchi luminosi al quadro. Ne è uscita un’immagine diversa, si è dato vita a un infinito, all’interno del quale si è creata anche una scrittura che per me rappresenta la soluzione che permette alle anime buone di dominare il male e salvarsi dalla cattiveria che abita il mondo. È un’opera che per me rappresenta la vittoria delle anime pure sul male”. Come si può vedere, punto di partenza di entrambe le opere è stato un albero, il più forte simbolo del nostro legame con la natura.

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