Spazio Roseto, da Schifano a Rapetti Mogol

L’esposizione promossa dalle società immobiliari Roseto e Harves in cartello sino al 20 ottobre

Di Milo Goj
Cronache dal mercato dell'arte

Spazio Roseto, da Schifano a Rapetti Mogol

A sei mesi da “Compagni in un’oasi sotto il cielo stellato”, la personale di Mario Schifano considerata da diversi critici e collezionisti come una delle più interessanti mostre del Maestro della Pop art, Spazio Roseto ospita “Abbi cura di te”, solo exhibition di Alfredo Rapetti Mogol.

L’esposizione, inaugurata lo scorso 7 ottobre, resterà in cartello sino al 20 ottobre, presso lo spazio, situato in corso Garibaldi 95, a Milano. L’evento è promosso da due società milanesi, Roseto, specializzata nella locazione di immobili di pregio di proprietà, e Harves (intermediazione immobiliare orientata al segmento Luxury Real Estate).

Alfredo Rapetti Mogol, milanese, classe 1961, oltre che per l’arte visiva, è noto come autore di alcuni dei testi più amati della musica italiana. Tra gli ultimi, “Mariposa”, interpretato da Fiorella Mannoia all’ultimo Festival di Sanremo e vincitore del premio come miglior testo.

Nei suoi quadri ha trasformato le parole in immagini: la scrittura viene “dipinta” e diventa opera d’arte capace di esplorare emozioni e di evocare una nuova forma di comunicazione. Le parole vengono scomposte, frammentate e ricomposte, un po’ come nella metrica latina, creando un enigma che il pubblico è chiamato a risolvere per assaporare la soluzione.

“Ho incentrato tutto il mio lavoro di autore sulla parola”, racconta Alfredo Rapetti Mogol, “e questo ha avuto una naturale ripercussione sulla mia attività artistica. Cerco di utilizzare le parole giuste sia nei quadri che nelle canzoni, sia in spazi limitati che illimitati. Cerco di conferire spazi nuovi alle lettere di una frase, creare “isole letterarie” che possano evocare altri tempi e altri spazi. La scrittura è molto ‘cerebrale’ e la pittura, in aggiunta a questo aspetto, contempla anche un gesto, così il mio ‘canto’ si esplicita nella pittura”.

I testi scritti vengono così trasformati in testi visivi, come quasi un secolo fa, aveva fatto René Magritte nel celeberrimo dipinto “La trahison des images”, dove il Maestro del surrealismo aveva dato la stessa dignità d’immagine al disegno di una pipa e alla scritta “Ceci n’est pas un pipe”.

A suggellare l’intesa tra Alfredo Rapetti Mogol e le due società immobiliari è l’opera realizzata “ad hoc” per la mostra, “Abbi cura di te” (che, sulla tela, diventa “AB BIC URAD IT E”).

“Il dipinto, che conferisce il titolo all’evento, sottolinea un intento comune: quello del ‘prendersi cura’, coinvolgendo il pubblico in un viaggio sensoriale e visivo così come entrambe le società immobiliari esprimono l’intento di progettare un ambiente confortevole emozionando i propri ospiti”, spiega Rocco Roggia, ceo di Roseto.

Con questo evento (che segue altre prestigiose iniziative legate all’arte) Roseto e Harves confermano di collocarsi nella grande tradizione del mecenatismo lombardo, per cui “dovere morale” di un’impresa è anche quello di promuovere la cultura.

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