Due think tank per arrivare a un'Europa autonoma dagli Usa

Di Ernesto Vergani

Ursula Von der Leyen

Lo sguardo libero

L'America, che fino al 20 gennaio scorso – giorno dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca – si poneva come guida e garante della democrazia occidentale, ha scelto di diventare un Paese prepotente, pronto a scendere a patti con dittatori come Vladimir Putin e la sua cricca. L’Ucraina di Volodymyr Zelensky e l’Unione europea guidata dalla commissaria Von der Leyen potrebbero essere escluse dalla trattativa sulla guerra causata dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, iniziata il 24 febbraio del 2022.

Lo stillicidio di lamentele contro le scelte degli Stati Uniti, basate persino sulla falsificazione, è grande quanto la potenza economica Usa, che esprime più del 25% del Pil mondiale e ha risorse sterminate, contro il 17% dell’Unione europea e il 17% della Cina. Le cose da fare subito sono note – alcune le ha oggi ricordate anche il presidente francese Emmanuel Macron, che lunedì sarà ricevuto da Trump a Washington -.

Serve però anche innovazione e, soprattutto, bisognerebbe trovare il colpo di genio che spiazzi il bullo Trump. Una proposta sarebbe l’istituzione di due grandi dipartimenti di think tank europei.

DIPARTIMENTO PER L’AUTONOMIA STRATEGICA DELL’UE

Questo polo potrebbe concentrarsi sulle aree in cui l’Unione europea deve costruire una vera indipendenza, con piani concreti e strategie attuabili. Le sue principali missioni:

accelerare l’unione politica e militare: definire i passi verso una federazione europea, con una politica estera unitaria e un esercito comune;

raggiungere la sovranità industriale e tecnologica: ridurre la dipendenza da Usa e Cina in settori chiave, investendo in semiconduttori, intelligenza artificiale e infrastrutture digitali;

integrare la politica economica e fiscale: emettere eurobond permanenti, creare un sistema fiscale comune, adottare strumenti condivisi per rafforzare e proteggere l’economia europea, incluse misure per garantire la stabilità finanziaria, tra cui una riforma del ruolo della Bce;

gestire in modo efficace l’immigrazione: elaborare soluzioni per una governance condivisa, evitando che singoli Stati, come l’Italia, debbano farsi carico del fenomeno più di altri;

garantire l’autonomia energetica: sviluppare strategie per rendere l’Europa indipendente da fornitori esterni nel settore energetico.

DIPARTIMENTO PER L’INNOVAZIONE E I VALORI EUROPEI

Questo think tank rappresenterebbe il cuore pulsante dell’identità europea, dedicato a trovare nuove idee per rafforzare il senso di appartenenza all’Ue e promuoverne il ruolo nel mondo. I suoi punti:

pensare il futuro dell’Europa: sviluppare modelli di governance innovativi, nuovi strumenti di partecipazione democratica e idee per rendere l’Ue più vicina ai cittadini;

promuovere i valori europei sia all’interno che all’esterno (in Usa l’Ue è percepita dalla gente come "socialista"): elaborare strategie di comunicazione dei valori europei e strategie per la difesa della democrazia, dello Stato di diritto e della libertà individuale, anche contro le ingerenze esterne;

espandere le partnership politiche e strategiche: rafforzare le relazioni con Regno Unito, Africa, America Latina e Asia per costruire un sistema multilaterale alternativo alla logica bipolare Usa-Cina;

creare un soft power europeo: valorizzare la cultura, la ricerca scientifica e il modello sociale europeo per renderli un punto di riferimento globale.

 

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