Cosa cambia con Trump: attenzione alle alleanze coi tiranni
Il secondo mandato di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti pone questioni importanti sulle dinamiche geopolitiche ed economiche. Il 47° presidente degli Usa rilancia l’approccio MAGA (Make America Great Again), puntando su protezionismo economico, politiche migratorie restrittive e relazioni bilaterali con Cina, Russia e Paesi emergenti, dall’India al Sudafrica all’Arabia Saudita.
La Silicon Valley vira verso i repubblicani tra criptovalute e AI
Una delle novità è il cambio di orientamento dei leader tecnologici della Silicon Valley. Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, storicamente vicini ai democratici, ora si avvicinano alla nuova amministrazione repubblicana. Questo spostamento dimostra la capacità dei grandi player di adattarsi per influenzare le politiche economiche e tecnologiche.
Il lancio delle criptovalute $TRUMP e $MELANIA evidenzia il legame tra il nuovo inquilino della Casa Bianca e innovazione. Tuttavia, l’entusiasmo per il mercato delle criptovalute non deve oscurare i rischi: volatilità, scarsa regolamentazione e possibile uso da parte di regimi autoritari. Trump deve garantire trasparenza e stabilità, evitando di favorire speculazioni.
Dall’altra parte, l’approccio pragmatico degli Stati Uniti alle nuove tecnologie e all' AI si scontra con la visione normativa dell’Unione europea. L’Ue, infatti, ha introdotto una regolamentazione sull’intelligenza artificiale, pioniere nel suo genere, ma non priva di limiti. Questa normativa evidenzia un’asimmetria competitiva rispetto agli Usa, dove l’innovazione tecnologica è incentivata senza le restrizioni imposte da regole stringenti.
Europa: alleanze storiche in bilico
L’Unione europea, sotto la guida di Ursula von der Leyen, affronta un momento decisivo. Con Francia e Germania in difficoltà economica e politica, l’Ue deve ridefinire il suo ruolo come alleato degli Stati Uniti. Il ritorno di Trump rischia di indebolire i rapporti transatlantici. La sua visione protezionistica e il distacco dal multilateralismo possono complicare la cooperazione su temi globali come il cambiamento climatico: Trump ha già firmato l’uscita dagli Accordi sul clima di Parigi. La premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri, nonché vicepremier Antonio Tajani, avranno un ruolo chiave nel posizionare l’Italia nel contesto europeo e internazionale.
Relazioni internazionali: attenzione ai tiranni
L’approccio di Trump alle relazioni bilaterali richiede cautela. Il rischio è che gli Stati Uniti rafforzino legami con regimi autoritari, legittimando pratiche oppressive. L’esempio di Vladimir Putin è significativo: un leader disposto a sacrificare vite umane, come i giovani delle lontane provincie della Federazione Russa o della Corea del Nord, come pedine nel suo gioco di potere. Trump deve evitare di normalizzare queste dinamiche e preservare la credibilità democratica degli Stati Uniti. Episodi come il saluto fascista attribuito a Elon Musk, evocativo di regimi totalitari, non devono trovare spazio in una democrazia.
Civiltà e valori: no al suicidio dell’Occidente
Il ritorno di Trump è anche un’occasione per riflettere sul declino culturale dell’Occidente. Contrapporsi alle derive del politicamente corretto eccessivo, rappresentato dalla cultura woke, cui il neo presidente è contrario, può offrire un’opportunità per riaffermare i principi alla base della nostra civiltà.