Due settimane fa la morte di Mahsa, il regime di Teheran non ha senso

Anche gli iraniani beneficeranno prima o poi del privilegio della democrazia

Di Ernesto Vergani
Continuano le proteste in Iran a seguito della morte di Mahsa Amini, 22 anni, arrestata per dei ciuffi di capelli che sporgevano dall’hijab
Lo sguardo libero
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Tutti i totalitarismi sono destinati a finire

Due settimane fa, il 16 settembre, Mahsa Amini, 22 anni, è morta nelle mani della polizia iraniana, che l’aveva arrestata per delle ciocche di capelli che le uscivano dal velo. Da allora continuano le proteste in tutto l’Iran. Ci sono stati oltre 1.200 arresti, tra cui una ventina di giornalisti e decine di morti. Manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo.

Questa vicenda sopraggiunge quando il pianeta è alle prese con la guerra seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il costo dell’energia e delle materie prime alle stelle, l’inflazione a livelli record, la recessione alle porte, l’Unione europea divisa dopo che la Germania ha deciso di fare da sola e porre uno scudo di 200 miliardi sul caro bollette. Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni al regime di Teheran e lo stesso si appresta a fare Bruxelles, ma sembra non bastare.

Ciò che è certo è che quello degli ayatollah è un regime totalitario, che nel XXI secolo gli Stati teocratici non hanno senso, che la nostra democrazia è il meno peggio e che tutti i popoli, dagli iraniani ai sauditi, dai russi ai cinesi, dai cubani ai nicaraguensi, ne sono degni.