LIBRI/ Mariella Cerutti Marocco: “Amore è turbamento e meraviglia di esistere"

In libreria la nuova opera della scrittrice e poetessa: “Il dono inatteso”. Postfazione di Maurizio Cucchi

L'OPINIONE di Ernesto Vergani
Mariella Cerutti Marocco, scrittrice, poetessa, Presidente del Premio “CetonaVerde Poesia”
Lo sguardo libero
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L’autrice propone nove racconti interpolati da un capitolo di poesie

È giunta in libreria da poco la nuova opera di Mariella Cerutti Marocco: "Il dono inatteso" per l'editore SEM, con postfazione di Maurizio Cucchi. L’autrice, scrittrice, poetessa, Presidente del “CetonaVerdePoesia”, di cui già la prosa narrativa di Fratelli allo specchio (2018) e diverse raccolte di componimenti in versi erano state bene accolte, qui propone nove racconti interpolati da un capitolo di poesie. L’abbiamo intervistata per Affaritaliani.it.

Scrive Cucchi nella postfazione, commentando le poesie, che la loro tensione viene a sottolineare la natura il carattere sottilmente lirico delle stesse narrazioni. Perché la scelta di abbinare la struttura in prosa a quella poetica?

"Una scelta che mi è venuta spontanea. Nel libro Prosa e Poesia nascono dalla stessa matrice culturale; in entrambi i casi per scrivere bisogna togliersi la propria maschera sociale e dare spazio alla propria interiorità."

Un motivo ricorrente a tutto il volume è l’amore. Cucchi asserisce di delicatezza degli accenti e sottigliezza dei sentimenti. Si può parlare di aspirazione e predilezione per l’amore e, in senso più esteso, per la vita?

"In questo mio ultimo libro, sì perché l’amore è turbamento, è meraviglia di esistere."

Il racconto Quel treno della notte è introdotto dai versi di Jorge Luis Borges: Ogni persona della nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. La poesia Padre recita: Il roseto del mio silenzio è fiorito / Nell’inverno rose bianche e forti sul mio terrazzo / Il segno della tua presenza placa la mia inquietudine. Quanto conta il tema dell’individuo e dell’io in quest’opera e nella sua poetica?

"Ogni vita ha un fil rouge che la conduce all’esito. Inevitabile. Ogni giorno siamo immersi nell’effimero e nel banale. Spesso non si vuole guardare in profondità. Meglio scivolare in superficie che affrontare l’abisso."

Le sue due ultime opere sono (pur con i versi compresi nel nuovo libro) di narrativa. È una scelta, quella della prosa appunto narrativa, che considera definitiva o è stato un nuovo momento che potrebbe preludere a un ritorno alla poesia?

"Poesia e Prosa sono interconnesse, nella mia scrittura l’una è l’espressione del nostro essere più profondo, l’altra è tramite di conoscenza, emotività senza enfasi."

Lei è ideatrice e fondatrice del Premio “CetonaVerde Poesia”. Gli eventi culturali sono stati fermati dalla emergenza sanitaria. Quanto è pesata la loro mancanza? Perché è importante che ripartano?

"Spero che CetonaVerdePoesia, a cui tengo molto, possa riprendere in tempi brevi. Si deve tornare a vivere, a coltivare la Poesia, a premiare i giovani."