Mario Draghi dimostri che Eugenio Scalfari si sbagliava

L’Europa, il mondo e la finanza internazionale preoccupati e stupefatti per le dimissioni del premier

Di Ernesto Vergani
Sergio Mattarella e Mario Draghi
Lo sguardo libero
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Il Paese merita di essere guidato dall’ex presidente della Bce

Di qui a mercoledì (“Il giorno della verità di fronte agli italiani”, ha dichiarato Renato Brunetta), quando, su invito del capo dello Stato Sergio Mattarella, si recherà in Parlamento a verificare se dispone di una maggioranza, il presidente del Consiglio Mario Draghi, consigliato dai partiti che vogliono bene all’Italia, dal Pd alla Lega a Forza Italia per citare i principali, ha tutto il tempo per decidere di rimanere a Palazzo Chigi.

Il premier ha condotto il Paese fuori dalla pandemia, sta gestendo al meglio i fondi di Next Generation EU. Un vero leader globale. Parla perfettamente inglese.  Dopo l’invasione della Ucraina da parte della Russia e con la guerra in corso, è tra i più ascoltati e autorevoli tra i capi di Governo e di Stato del mondo. Ci sono temi scottanti da governare: dal caro energia all’inflazione a livelli record, dal rischio di recessione alla possibile bomba sociale in autunno. L’Europa e la finanza internazionale - lo spread è salito e la Borsa di Milano ha perso più delle altre - guardano all’Italia, per usare le parole del commissario Paolo Gentiloni, “con preoccupato stupore.”

I 5 Stelle si sono assunti una responsabilità gigantesca nei confronti del Paese. Basta leggere i toni durissimi e inusuali del fondo di oggi del primo quotidiano nazionale. Tutti quegli italiani che sapevano di poter dormire sonni tranquilli e si sentivano in buone mani con Draghi a Palazzo Chigi, sperano che Eugenio Scalfari si sbagliasse: “Ogni Paese – disse con sarcasmo il genio del giornalismo italiano scomparso ieri – ha la classe politica che si merita.”