La legge sul Made in Italy premia le imprese creative. Le parole di Borgonzoni

Il Sottosegretario Lucia Borgonzoni ha incontrato i rappresentanti dell'industria culturale e creativa italiana: “Lavoro di squadra per un’industria più forte"

Di Tiziana Rocca
Rocca sbrocca

Le imprese creative al centro della legge sul “Made in Italy”

La legge sul Made in Italy per le imprese creative entra nel vivo. Si è svolto martedì 6 febbraio a Roma, su iniziativa del sottosegretario Lucia Borgonzoni al Mic, un incontro di coordinamento con partner istituzionali e operatori dell’industria culturale e creativa italiana per inaugurare la stagione di confronto sulle misure mirate alla crescita della filiera disposte dal Ministero della Cultura e introdotte dalla Legge sul Made in Italy (Legge 27 dicembre 2023 n. 206“Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”entrata in vigore l’11 gennaio 2024) in vista della scrittura dei decreti attuativi necessari per lo sblocco dei fondi per garantire la programmazione dello sviluppo del comparto in questione.

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Il sottosegretario Lucia Borgonzoni, all’ascolto di necessità e istanze del settore, ha così spiegato gli obiettivi e i prossimi sviluppi della riunione organizzata al Collegio Romano: “L’incontro di oggi rappresenta un momento storico per le imprese culturali e creative. Per rendere ancora più incisiva la nostra azione a favore del settore serviva un’adeguata cornice legislativa. Abbiamo mantenuto la promessa e disegnato ex novo un impianto di norme pensate per rafforzare ulteriormente il valore della filiera, visto il ruolo da protagonista che ricopre per l’economia del Paese.

Le prossime settimane saranno cruciali: con la scrittura dei decreti, entreremo infatti nel dettaglio – ha proseguito – dell’articolazione dei nuovi strumenti introdotti dalla Legge. Per renderli quanto più efficaci possibile, ho ritenuto opportuno in questa fase più che mai giocare di squadra e mettere a sistema esperienze e competenze. Il giusto metodo per accrescere la centralità nel nostro Paese e nel panorama internazionale di un’industria che è espressione di straordinaria creatività e abilità imprenditoriale uniche al mondo”. Alla riunione hanno partecipato numerosi stakeholder, in rappresentanza dei diversi ambiti che articolano la filiera: dalla musica, all'audiovisivo e radio, moda, architettura e design, arti visive, spettacoli dal vivo e festival, patrimonio culturale materiale e immateriale, fino all'artigianato artistico e l'editoria di libri e letteratura.

Scendendo nel particolare dell'impianto strategico per il reperimento delle risorse necessarie e lo sviluppo del comparto: “La nostra attenzione – ha sottolineato il Sottosegretario Lucia Borgonzoni– per le imprese culturali e creative è massima. Dopo aver predisposto un piano di investimenti con fondi Pnrr da 155 milioni di euro per la transizione digitale e verde della filiera e lanciato un’indagine conoscitiva del settore grazie all’accordo di collaborazione MiC-Istat che presto fornirà utili elementi di analisi per perfezionare il tiro, con la Legge sul Made in Italy abbiamo ulteriormente alzato l’asticella. Dall’introduzione della definizione di impresa culturale e creativa all’adozione di un piano nazionale strategico, passando dalla stabilizzazione di un fondo dedicato di complessivi 30 milioni di euro in dieci anni: le novità introdotte segnano un deciso cambio di passo. Ringrazio – ha aggiunto infine la Senatrice – tutti coloro i quali hanno voluto portare il loro prezioso punto di vista partecipando alla riunione. Il Ministero è all’ascolto di necessità e istanze del settore. Sapremo fare tesoro di quanto emerso durante l’incontro.”

Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, ha così commentato l'iniziativa: “E' importante in questo momento di incertezza una legge centrale per l'impresa creativa e culturale che è la spina dorsale del nostro territorio. Questo incontro realizzato dal sottosegretario Lucia Borgonzoni può essere un punto di partenza molto buono in attesa che i decreti attuativi sblocchino i fondi iniziali per poi investire nella parte formativa e narrativa del potenziale che ha il nostro sistema, dalle accademy, alle scuole, ai laboratori riguardo mostre, esibizioni e rappresentazioni di quanto poi viene fatto. Buono l'approccio della riunione di oggi per mettere l'accento su quello che il comparto dell'industria creativa contemporanea, da sempre, punto vitale del made in Italy, avrà la possibilità di essere maggiormente valorizzata.

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