Giorgia Meloni: "Giambruno il papà migliore per Ginevra, presto vacanze insieme. Con i Berlusconi nessun contrasto, la sinistra sarà delusa"
La Presidente del Consiglio si racconta in esclusiva a "Chi" e parla di politica, riforme, futuro e della figlia Ginevra. Forte risalto alla questione femminile e al rapporto con la sinistra
Giorgia Meloni si racconta: le prime dichiarazioni sulla politica, le riforme, il futuro e la figlia Ginevra
La presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni si racconta in una lunga intervista a cuore aperto, e parla del suo ultimo anno come capo del Governo, degli obiettivi raggiunti e di quello che ancora le manca. In edicola da domani, mercoledì 7 agosto, la premier su Chi Magazine confessa: "Stiamo risolvendo molti problemi, ma molti altri vanno ancora risolti". E non nasconde soddisfazione, mista a un po' di stanchezza: "Il mio bilancio personale è che non avrei potuto fare di più. Tanto che quest’anno penso di dovermi imporre qualche giorno di riposo, più del solito". Quando le chiedono della figlia e di come sia andato il viaggio in Cina, risponde: "A Ginevra è piaciuta molto (la Cina). Nella sua classe c’è una bambina cinese alla quale è molto legata, che era in Cina per le vacanze. Quindi era contentissima di vedere Chloe dall’altra parte del mondo".
La politica, le riforme e gli obiettivi del futuro
Stando alle rivelazione in anteprima disponibili al momento, Giorgia Meloni sembra soddisfatta del suo operato: "Abbiamo avviato riforme attese da decenni. Quella sul premierato, quella della giustizia, l’autonomia differenziata, la riforma del fisco che era attesa da cinquant’anni. Tutte riforme contro le quali le forze che vogliono conservare lo status quo, ovvero i loro privilegi, stanno mettendo in campo una opposizione feroce. Penso che gli italiani capiscano il perché". Tra i vari successi che annovera in questo anno c'è quello dell'immigrazione: "Gli sbarchi di immigrati irregolari sono a meno 60% rispetto all’anno precedente e abbiamo avviato riforme attese da decenni".
La Presidente parla anche delle elezioni europee che definisce come una vittoria "più importante e più bella di quella che mi ha portato a Palazzo Chigi. Lo confermo. Ottenere quel consenso, dopo quasi due anni di governo in una situazione impossibile, dovendo fare scelte difficili, significa che gli italiani capiscono la situazione molto più di quanto certa politica creda. Sanno che, come accade in qualsiasi famiglia, a volte devi fare delle scelte non semplici, ma sanno riconoscere se lo fai per te stesso o per il bene della Nazione. Capiscono se ce la metti tutta o no, se sei in buona fede o no, se si possono fidare o no. Per me questa è stata la risposta più importante di tutte". Per quanto riguarda il futuro, invece, Meloni parla di obiettivi autunnali: "Bisogna andare avanti. Ci sono altre riforme che mancano, a partire da quella della burocrazia, che è fondamentale per mettere le imprese in condizione di lavorare e produrre al meglio e dare ai cittadini servizi più efficienti"
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La figlia Ginevra e le polemiche sul viaggio in Cina
Sulle polemiche nate dopo il suo recente viaggio in Cina, nel quale era accompagnata dalla figlia Ginevra, Giorgia Meloni spiega: "Il fatto che io sia arrivata con Ginevra in Cina, scendendo mano nella mano dall’aereo, ha fatto molto discutere. Non ne capisco la ragione, francamente. Tra viaggi e impegni sono stata via quasi una settimana, secondo chi critica tutto ciò, avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici? Mi fa sorridere che certe persone si ritengano moralmente così superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia. Io invece penso che ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole e debba scegliere in libertà. Ma c’è di più, è anche una sfida culturale che riguarda tutte le donne: penso che, se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro. Sulla carta, fare un lavoro importante e dimostrare che si possono anche crescere dei figli non dovrebbe essere una rivoluzione, ma in questa società che spesso usa i figli per impedirti di raggiungere i tuoi traguardi probabilmente lo è… Per quello che riguarda la Cina, a Ginevra è piaciuta molto".
Il rapporto con Andrea Giambruno, padre di Ginevra
"Fortunatamente, io e Andrea, che rimane il padre migliore che potessi desiderare per mia figlia, abbiamo mantenuto un buon rapporto". Esordisce così Meloni alla domanda di Chi sul papà della sua Ginevra, il giornalista Andrea Giambruno. I due non sono mai stati sposati e, attualmente, non stanno più insieme, anche se cercano di non far mancare niente alla figlia. "Quando possiamo passiamo del tempo insieme con Ginevra. Penso sia importante far capire ai bambini che una separazione non debba scatenare per forza un conflitto tra i genitori e che i figli non debbano essere costretti a scegliere tra mamma e papà. Non è sempre facile, mi rendo conto, ma quando è possibile è utile farlo". E continua: "Faremo tutti e tre anche qualche giorno di vacanza insieme con un gruppo di amici e i loro figli. Per Ginevra. Ma anche perché siamo ancora amici e ci vogliamo bene. Entrambi vediamo quanto lei sia felice quando non si deve dividere tra l’uno e l’altra, e anche se la nostra separazione è definitiva, passeremo sempre del tempo felice insieme, come fanno molte altre famiglie con genitori separati".
E poi, la premier, si lascia andare con rivelazioni personali sul rapporto con la figlia e su come la piccola ha vissuto la separazione tra lei e Giambruno: "Con i figli non sai mai se stai facendo la scelta giusta. Essere genitori è un mestiere a cui nessuno sente di essere preparato, anche se in fondo tutti lo siamo. Ci facciamo domande, ci sentiamo eternamente in colpa, e i bambini, nella loro ingenuità, sono in grado di dirti con semplicità la frase che ti rende felice come nient’altro al mondo e quella che ti distrugge. Anche Ginevra è così. Quando con Andrea ci siamo separati non è stato facile neanche per lei, ovviamente. È legatissima a entrambi. Con noi a lungo ha fatto finta di nulla, ma io so che piangeva quando non la vedevamo. Mi ha fatto venire il cuore come una nocciolina".
I presunti contrasti con Marina e Pier Silvio Berlusconi: smentiti
Durante la lunga intervista, la premier (ovviamente) torna spesso sulla politica e, in un passaggio, racconta le voci sul suo rapporto guasto con i Berlusconi: "Sono settimane che si cerca di raccontare una sostanziale insofferenza di Marina e Piersilvio Berlusconi verso il governo, ma non è la realtà che vivo io. Ho rapporti con entrambi, stimo entrambi, e non li considero persone ostili. È quello che vorrebbe la sinistra, una delle sue tante speranze che non si realizzeranno". Continua: "L’obiettivo dell’opposizione che oggi li lusinga è usarli contro di noi, per poi eventualmente usare qualcun altro contro di loro. Lo abbiamo già visto accadere. Ma noi, come Marina e Piersilvio Berlusconi, conosciamo bene questi metodi, perché sono quelli usati anche contro Silvio. La sinistra continui pure a crogiolarsi nelle sue speranze, se li aiuta a sentirsi meglio in questo tempo difficile, ben venga".
La presidente tocca anche un'altra questione che riguarda alcune Marina Berlusconi. Avrebbe mostrato alcune perplessità sulle posizioni di Fratelli d’Italia in tema di diritti civili, dichiarandosi più vicina alla scelta della sinistra moderata. Almeno questo è quanto era scritto nei giornali. "Una regola importante che ho imparato", spiega Meloni, "è che quando si legge un’intervista non bisogna partire dal titolo, ma dal testo, perché le due cose spesso non coincidono, e il testo è più fedele, più argomentato, del titolo. È quello che ho fatto con l’intervista di Marina Berlusconi, il cui tono era molto diverso dal titolo che abbiamo visto rimbalzare".
I rapporti di Meloni con la sinistra
Sul rapporto con la sinistra, la Presidente va diretta al punto, concedendosi anche un po' di ironia. "Dalla sinistra vengo accusata di qualsiasi cosa. Centenario della Marcia su Roma? È colpa della Meloni. Strage di Bologna? È colpa della Meloni. Naufragio di Cutro? È colpa della Meloni. Femminicidi? È colpa della Meloni. Etc etc. Ormai è una barzelletta, e quello che non capiscono è che le persone di buon senso, anche di sinistra, lo vedono". Ritorna seria, però, quando si parla della questione femminile: "Credo che la sinistra non abbia superato lo shock di vedere che è stata la destra ad esprimere la prima donna Presidente del Consiglio in Italia. Per loro era inimmaginabile, ma io penso che fosse inevitabile".
"C'è una differenza sostanziale tra il pensiero conservatore e liberale e quello di sinistra: noi crediamo che il merito venga prima di tutto, loro pensano che le etichette vengano prima di tutto. Risultato: da noi non c’erano preclusioni per alcuno, ma ognuno doveva dimostrare il suo valore e dare il massimo. Da loro le donne hanno spesso pensato che il ruolo ricoperto dovesse essere una concessione di una classe dirigente prevalentemente maschile, o un obbligo imposto attraverso quote rosa. Ma quando pretendi di essere il capo perché lo dicono le quote, non riesci a esercitare la leadership. Ecco perché è sempre stata la destra, e non la sinistra, a esprimere i principali ruoli di leadership femminile. Dopodiché, io non penso che si difendano i diritti delle donne con battaglie del tipo farsi chiamare 'la Presidenta'. Perché se ti chiamano presidenta, o assessora, ma vieni esclusa dal mondo del lavoro perché hai dei figli, temo che la parità sia ancora parecchio lontana". La premieri Giorgia Meloni, infine, conclude: "La sfida vera è costruire un mondo nel quale le donne non vengano discriminate perché sono madri, o potenziali madri. È per questo che abbiamo concentrato molte delle poche risorse che avevamo sulle mamme lavoratrici".