"Il Tempo è la sostanza di cui sono fatto", il libro di Maria Paola Guarino

racconta, attraverso alcune sue riflessioni su tanti detenuti che ha avuto come alunni, la difficoltà come donna ad essere accettata più dal corpo penitenziario

Maria Paola Guarino
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"Il Tempo è la sostanza di cui sono fatto" è il nuovo romanzo di Maria Paola Guarino

Edito da Vittoria Iguazu Editora, è disponibile su tutti gli store digitali e in libreria "Il Tempo è la sostanza di cui sono fatto", il nuovo romanzo di Maria Paola Guarino. Nato da un'esperienza dell'autrice come educatrice in un carcere di massima sicurezza. 

Il libro è diviso in due parti: nella prima, attraverso i temi dei suoi alunni-detenuti Maria Paola si fa carico delle loro storie, del loro bisogno di ottenere una seconda occasione agli occhi di una società che non sa guardare oltre la rubrica di reati che loro sono ascritti; la seconda, invece, attinge più chiaramente alle forme e agli stilemi del racconto  epistolare, con l'autrice impegnata in un fitto scambio di lettere con uno dei detenuti.

"Scrivere lettere oggi è diventato inusuale", nota  Guarino, "Ma se dovessi prendere carta e penna, lo farei per far sapere alle persone che non sono più con me, se non attraverso il ricordo, quanto siano state importanti nella mia vita". Poi spiega: "Ho deciso di scrivere Il Tempo è la sostanza di cui sono fatto, quando ho capito che i temi, le storie dei miei alunni-detenuti meritavano di essere conosciute anche al di fuori delle quattro mura del carcere. Tutte sono accomunate da un unico denominatore: i detenuti chiedono di essere riconosciuti ancora come persone, e non solo attraverso il reato che hanno commesso".


Non solo il titolo, che è una frase di Borges: "Il Tempo è la sostanza di cui sono fatto" è colmo di citazioni e rimandi letterari, merito del passato  da insegnante di Lettere di Maria Paola Guarino, nata a Portoferraio sull'Isola d'Elba e da anni divisa tra Porto Azzurro e Livorno: "Ho iniziato l'esperienza in carcere spinta dalla mia proverbiale curiosità", ricorda, "I primi tempi mi sono sentita spaesata, travolta dalle dinamiche di un mondo per me tutto nuovo, come Renzo Tramaglino dei Promessi Sposi che arriva per la prima volta a Milano".

"Il Tempo è la Sostanza di cui sono fatto" conferma il valore terapeutico, catartico della scrittura: attraverso di essa i detenuti si riappropriano della loro identità, danno un senso al Tempo altrimenti asfittico trascorso dietro le sbarre, viene loro mostrata la possibilità di una vita alternativa, nuova. E, a proposito di citazioni, si chiude con un brano da "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi: "Pur essendo stato scritto circa trent’anni fa, con molteplici traduzioni in tutto il mondo", chiosa Guarino, "rimane un romanzo attualissimo, che ha puntellato diverse fasi della mia vita. Rileggendolo ho pensato potesse completare perfettamente il senso del mio racconto".