Confindustria, Pil in crescita grazie all'industria, ma preoccupano i servizi e l'export

Rallenta l'inflazione ma risale il prezzo del gas in Ue

di Redazione Economia
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Pil in crescita nel 3° trimestre, industria in minor calo

Cresce il pil italiano nel terzo trimestre, tra i servizi che rallentano, l’industria in minor calo, l’export ancora male. Dopo il +0,2% registrato nel secondo trimestre 2024 (+0,3% nel 1°), con l’export che perde quota, le indicazioni per il terzo trimestre sono di ''minore crescita nei servizi e di un’attenuazione nel calo dell’industria''. E' quanto si legge nella congiuntura flash di settembre del Centro studi di Confindustria. Nel secondo trimestre i servizi erano cresciuti (+0,4% il valore aggiunto), con il traino del turismo (+2,7% annuo a giugno la spesa degli stranieri).

A luglio rtt (Csc-teamsystem) indica un recupero del fatturato dopo il calo di giugno. Tuttavia, in agosto, il pmi è calato ancora e ora indica una crescita più tenue (51,4 da 51,7) e recupera solo in parte la fiducia delle imprese dopo mesi di calo. La produzione industriale, dopo due mesi in recupero, è diminuita di -0,9% a luglio, determinando un acquisito negativo anche nel terzo trimestre (-0,4%, da -0,9% nel 2°). Le prospettive ''sono meno deboli'': rtt segnala a luglio un rimbalzo del fatturato industriale, in agosto l’hcob pmi ha quasi recuperato la soglia di stabilità (49,4, da 47,4), ma la fiducia delle imprese ha perso ulteriore terreno.

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L’export italiano è diminuito nel secondo trimestre (-1,8% i beni, -0,3% i servizi; in volume), pur su livelli ben sopra il pre-Covid (+7,1% i beni, +18,4% i servizi). Il calo è diffuso ai mercati Ue (-2,1%) ed extra-UE (-0,8%); giù in particolare le vendite in Germania e nei principali paesi asiatici. I dati sugli ordini manifatturieri esteri (Istat e pmi) danno indicazioni negative anche per i mesi estivi: pesa la debolezza della domanda europea. Il commercio mondiale di beni, invece, è risalito nel 2°, sostenuto dagli scambi cinesi; tuttavia, il pmi sugli ordini manifatturieri globali è tornato in territorio recessivo in estate.

Dopo il balzo di agosto (+17,2%), a settembre il prezzo del gas in Europa si mantiene a 36 euro/mwh, da un minimo di 27 a marzo. Scende invece quello del petrolio, a 74 dollari al barile, da un massimo di 90 in aprile. Entrambi i prezzi sono più alti rispetto ai livelli del 2019. Il gas più caro alzerà i prezzi dell`elettricità per famiglie e imprese, agendo negativamente sull`inflazione.