Coronavirus, il Nordest verso il giallo. In Slovenia 40% di tamponi positivi
Scatta l'emergenza soprattutto in Friuli e Veneto. A Lubiana si entra nei centri commerciali e in banca solo col Green Pass
Allarme zone gialle nel Norest. Preoccupa la situazione in Slovenia
Il Nordest d'Italia va verso le restrizioni. Friuli Venezia Giulia e Veneto si avvicinano pericolosamente alla soglia limite, dopo la quale scatterebbe inevitabilmente la zona gialla. E' un vero e proprio boom di contagi, soprattutto a Trieste, epicentro delle manifestazioni No Green Pass. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 8.569 nuovi casi (+45,1% rispetto a sette giorni fa) su un totale di 595.812 tamponi molecolari e antigenici (tasso di positività 1,4%). E si contano altri 67 morti. Un numero così alto di contagi - si legge sul Fatto Quotidiano - non si vedeva da metà maggio. E in questi stessi giorni di novembre, nel 2020, si raggiungeva il picco della seconda ondata (33.666 casi l’11 novembre, 35.075 il 17, poi iniziò la discesa) con un tasso di positività (con meno della metà dei tamponi) del 16,27%.
In 3 province - prosegue il Fatto - si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221), zone che pagano il basso tasso di vaccinazione (a Bolzano un cittadino su tre non è immunizzato) l’interscambio con i Paesi dell’est (in Slovenia e Croazia la situazione è ben più grave). Sei mesi fa la Slovenia aveva dichiarato la fine dell’epidemia, ora è il Paese dove il virus corre più veloce. Con un’incidenza di tamponi positivi al 40%, la Slovenia rappresenta il maggiore focolaio ad assediare l’Italia, sul fronte orientale. Una minaccia amplificata dai 12 mila transfrontalieri che ogni giorno varcano il confine nelle due direzioni per studiare o lavorare.
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