Coronavirus, quarta ondata: Regioni non pronte. Intensive, mancano 2.669 posti

Attivata una postazione su dieci rispetto al previsto. Sono 7 quelle particolarmente indietro

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Virus, Regioni impreparate. Mancano i letti nelle terapie intensive

Mentre la quarta ondata del Coronavirus ormai ha travolto tutta l'Europa, specialmente quella dell'Est, in Italia si scopre una situazione di difficoltà per quanto riguarda i posti letti in terapia intensiva, nonostante i numeri siano in continuo aumento. Mancherebbero all'appello - si legge sul Fatto Quotidiano - qualcosa come 2.669 posti letto in terapia intensiva rispetto a quanto previsto. Regioni come la Campania, la Puglia, la Calabria, l’Umbria, la Sardegna e il Molise, che secondo i dati di Agenas, nemmeno con i posti letto attivabili in caso di emergenza raggiungerebbero quel tetto minimo di 14 ogni 100 mila abitanti indicato dal decreto Rilancio. Ieri il Fatto ha dato voce alla preoccupazione degli anestesisti rianimatori per il rischio di un nuovo intasamento, come è accaduto nel 2020.

Eppure - prosegue il Fatto - sulla carta le condizioni per evitarlo c’erano già dal maggio scorso, quando fu approvato il decreto, con uno stanziamento di oltre 1,4 miliardi per la riorganizzazione ospedaliera, dei quali più di 606 per adeguare la dotazione delle terapie intensive. Per creare, cioè, 3.591 nuovi posti strutturali e portarli complessivamente a 9.044, numero, peraltro, sul quale oggi si calcola la percentuale di occupazione che determina le zone gialle o arancioni, nonostante i posti effettivi siano meno. Ne mancano cioè, 2.669. E ben sette Regioni non hanno realizzato nemmeno il 10% dei nuovi posti letto programmati.

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