Coronavirus, Sicilia sicura della zona gialla. Sardegna e Calabria in bilico

La Regione guidata da Musumeci ha già superato i parametri di occupazione dei posti letto negli ospedali

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Virus, Sicilia sicura della zona gialla. Sardegna e Calabria in bilico

Il Coronavirus in Italia continua a far paura. Lo certificano i numeri, i contagi aumentano e a preoccupare è soprattutto la situazione negli ospedali, tornati sotto pressione sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva. La variante delta dilaga su tutto il territorio e tre Regioni sono vicine al declassamento in zona gialla già a partire da lunedì prossimo: si tratta di Sicilia, Sardegna e Calabria. A preoccupare - si legge sul Corriere della Sera - è soprattutto la situazione negli ospedali siciliani. Il contagio fa un ulteriore balzo e raggiunge i parametri che dovrebbero farla diventare zona gialla da lunedì. La Sicilia è da molti giorni la regione con il maggior numero di nuovi positivi. Parallelamente aumentano i ricoverati. Secondo il monitoraggio dell’Agenas, l’agenzia che raccoglie i dati delle aziende sanitarie, nei reparti ordinari sono il 17%, quindi due punti percentuali in più rispetto alla soglia considerata di allerta. Nelle rianimazioni, con 77 persone attualmente ricoverate, si tocca quota 10,1%, cioè uno 0,1% in più rispetto alla soglia di rischio.

L’altra regione da settimane sotto la lente di ingrandimento del monitoraggio, - prosegue il Corriere - è la Sardegna. Dove ieri è stato segnalato, sempre dall’Agenas, il superamento della soglia di allerta, nelle terapie intensive: l’11% dei letti è occupato. Ferma al 9% invece la percentuale di occupazione nei reparti ordinari. Situazione ancora diversa quella dell’altra regione che preoccupa, più che per il numero di casi, influenzato però dal numero di tamponi, per la fragilità del suo sistema sanitario: la Calabria. La percentuale di letti occupati da malati Covid nelle terapie intensive è ancora ben al di sotto dei valori soglia, cioè al 7%. Ma solo ieri, con 4 nuovi ricoveri, c’è stato un balzo del 3%. E riguardo ai reparti ordinari, anche la Calabria, col 14% di posti occupati, è pericolosamente vicina ai valori da zona gialla.