Covid, green pass solo ai vaccinati. L'idea: "Vietare le cure ai no vax"
Ricciardi: "La pandemia rischia di non finire prima del 2024". Il giurista Celotto: "I no vax possono essere esclusi dal servizio sanitario nazionale
IPA
Il green pass "va dato soltanto a chi ha completato la profilassi o a chi è guarito". E' il parere di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica di Roma, espresso in un'intervista a Il Messaggero: "Senza la vaccinazione di massa, pensare di convivere con il virus è una pia illusione", dice Ricciardi, il quale sostiene che "la bassa endemia la otterremo quando avremo il 95 per cento dei vaccinati".
COVID, RICCIARDI: "LA PANDEMIA FINIRA' NON PRIMA DEL 2024"
"Bisogna ridurre la circolazione virale e interrompere la catena di contagio comunitaria. Non si devono registrare casi almeno per un certo periodo di tempo. Ma è una lotta continua, non possiamo abbassare la guardia", sostiene Ricciardi, il quale prevede che "la primavera del 2022 può essere una tappa importante per i paesi ricchi. Ma è chiaro che rimangono scoperti i paesi poveri, e allora di questo passo la pandemia finirà non prima del 2024. Mentre si allestiscono decine di miliardi di dosi di vaccini, c'è il rischio di una variante che li buca".
COVID, SI FA STRADA L'IPOTESI DI ESCLUDERE I NO VAX DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Nel frattempo si fa strada anche l'idea di escludere i no vax dal servizio sanitario nazionale. ''Appare ormai chiaro ai più che l'unica risorsa che abbiamo a disposizione per sconfiggere il Covid è la vaccinazione. Purtroppo, una agguerrita minoranza della popolazione rischia di mettere a repentaglio l'obiettivo dell'immunità di gregge, raggiungibile solo se l'80% dei cittadini si immunizza. Mi sono già detto favorevole, più di una volta, all'obbligatorietà del vaccino, ma ad ogni obbligo deve corrispondere una sanzione per mancato adempimento. Quale la più opportuna per chi, coi propri comportamenti mette a rischio la salute di tutti? Una risposta l'ha data il costituzionalista Alfonso Celotto: l'esclusione dal servizio sanitario nazionale, garantendo solo le cure urgenti ed essenziali". Così Franco Dal Mas, senatore di Forza Italia, componente della commissione giustizia. "E' vero, secondo la Carta, la salute è un diritto dell'individuo, un diritto che però vale come l'obbligo, di stesso rango costituzionale, dell'adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, come appunto la vaccinazione. E allora la strada può dirsi tracciata, ove necessario, per evitare nuove morti e chiusure, abbiamo lo strumento, i vaccini, ed anche la pena per chi non lo usa, l'esclusione dal servizio sanitario nazionale. Alla politica, adesso, il compito di prendere decisioni coraggiose'', conclude Dal Mas.