Covid e Green Pass, stop allo stato d'emergenza ma è allarme quinta ondata

Dopo due anni di incertezze e restrizioni l'emergenza sanitaria è finita, almeno sulla carta: ecco che cosa cambia a partire dal primo di aprile

Coronavirus
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Emergenza finita, via il Super Green Pass: solo certificato verde base e mascherine 

Cambia tutto. O quasi. Il mese di aprile si apre con grandi novità per gli italiani, prima fra tutte la fine definitiva dello stato d'emergenza, deliberato per fronteggiare il Covid il 31 gennaio 2020. E sono tanti i comportamenti e le regole che cambiano, meno stringenti, per un lento inizio di ritorno alla normalità. Anche se, sullo sfondo, c'è chi ha sfiducia per un totale ritorno alla "vita di prima", con l'incubo di una quinta onda alle porte. Facciamo il punto di quelle che sono le nuove regole in vigore a partire dal primo di aprile. 

Dallo stop al Green Pass per i ristoranti all'aperto e nel trasporto pubblico, all'eliminazione dell'obbligo di Super Green Pass al lavoro; dall'allentamento delle norme sui contatti a scuola all'abolizione definitiva della quarantena per i contatti stretti di positivi, anche non vaccinati.

Una piccola rivoluzione si registra anche nella struttura di comando che, negli ultimi 24 mesi, ha accompagnato le giornate degli italiani nella sfida alla pandemia. Non ci sarà più la struttura commissariale del generale Figliuolo a gestire la campagna vaccinale, ma nasce l'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, guidata dal maggior generale Tommaso Petroni.

Addio anche al Comitato tecnico-scientifico, istituito a febbraio 2020 e protagonista soprattutto durante il primo, drammatico anno di pandemia delle decisioni che hanno condizionato la vita degli italiani. Di seguito le principali novità:

Green Pass o Super Green Pass? Come si accede ai posti di lavoro 

Dal primo aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass base (vaccinazione, guarigione, test). Dal primo maggio l'obbligo di Green Pass verrà eliminato. Resta fino al 31 dicembre 2022 l'obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA.  

Coronavirus, nuove regole Green Pass e servizi 

Il decreto rimodula l'utilizzo del green pass base e rafforzato per attività e servizi. In particolare, dal 1 aprile cade l'obbligo del green pass per i servizi di ristorazione all'aperto e per i mezzi di trasporto pubblico locale o regionale.

Nuovo regole Covid, che cosa succede per la scuola tra casi di positività e quarantene 

Per quanto riguarda la scuola il decreto prevede nuove misure in merito alla gestione dei casi di positività. Scuole dell'infanzia: in presenza di almeno quattro casi tra gli alunni nella stessa sezione/gruppo classe, le attività proseguono in presenza e docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzano le mascherine FFP2 per dieci giorni dall'ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all'ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest'ultimo caso l'esito negativo del test è attestato con autocertificazione.

Scuole primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e sistema di istruzione e formazione professionale: in presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni, le attività proseguono in presenza e per i docenti e per gli alunni che abbiano superato i sei anni di età è previsto l'utilizzo delle mascherine FFP2 per dieci giorni dall'ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all'ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest'ultimo caso l'esito negativo del test è attestato con autocertificazione.

L'isolamento: gli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale, in isolamento per infezione da Covid, possono seguire l'attività scolastica nella modalità di didattica digitale integrata accompagnata da specifica certificazione medica che attesti le condizioni di salute dell'alunno. La riammissione in classe è subordinata alla sola dimostrazione di aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.

Covid, stop all'emergenza: mascherine chirurigiche o FFP2? 

Oltre per quanto disposto per le scuole, vige obbligo delle mascherine FFP2 fino al 30 aprile per: mezzi di trasporto come aerei, treni, autobus, servizi di noleggio con conducente, impianti di risalita; spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all'aperto in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, eventi e competizioni sportive.

Dal primo aprile nei luoghi di lavoro sarà sufficiente indossare mascherine chirurgiche. Lo stesso vale per i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari. E resta l'obbligo di mascherine al chiuso, ad esclusione delle abitazioni private.

Nuove misure Covid, che cosa cambia per quarantene e isolamento 

Dal primo aprile dovrà rimanere isolato a casa solo chi ha contratto il virus. Chi ha avuto un contatto stretto con un caso positivo dovrà applicare il regime dell'autosorveglianza ovvero mascherina FFP2 per 10 giorni dall'ultimo contatto, test alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto

Tuttavia, ha precisato nei giorni scorsi il ministero, non cambia la tempistica dell'isolamento: un positivo dovrà restare a casa almeno 7 giorni, 10 se non vaccinato, prima di sottoporsi al tampone per accertare l'eventuale negatività e uscire.  

Emergenza Covid finita, ma è allarme quinta ondata. Brusaferro: "Siamo ancora in piena pandemia" 

Ma anche se il Covid "non morde più come prima", secondo alcuni l'allerta deve rimanere massima. Il rischio di una quinta ondata potrebbe essere dietro l'angolo, o meglio alle porte dell'autunno, e l'Italia non può trovarsi impreparata per l'ennesima volta.

Per questo Silvio Brusaferro, a margine dell'ultima riunione del Cts ha sottolineato che "il Cts è stato importante in questi due anni di gestione di pandemia, perchè ha permesso di raccogliere intorno ad un tavolo le domande più importanti e le esperienze più diverse". 

"Oggi però, ha aggiunto, siamo ancora nella pandemia contro la quale dobbiamo continuare a rispondere. In questo senso la rete di sorveglianza che vede il Ministero, tutte le regioni, le Asl e tutti gli operatori, è l'impegno che questo Paese continua a dare attraverso i suoi professionisti, i suoi organi centrali e periferici per rispondere a questa emergenza".

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