Vaccino bimbi: "Efficace al 91%", "E' pericoloso". Scontro fra scienziati

Sono circa 3 milioni i bambini che il governo Draghi vuole vaccinare (5-11 anni). Ma i genitori sono d’accordo? Svezia e Danimarca dicono no. Usa e Israele sì

di Antonio Amorosi
Coronavirus
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Covid, vaccinare o no i bambini? Il mondo scientifico e le istituzioni divisi

Comunque la pensiate, la vaccinazione di massa dei bambini potrebbe essere un passaggio determinante nella storia dell’attuale pandemia. Sono circa 3 milioni i bambini italiani, dai 5 agli 11 anni, che potrebbero essere sottoposti alla vaccinazione di massa. Un bel carnet per le statistiche del governo Draghi che vuole primeggiare con gli altri Paesi per l’alta percentuale di vaccinazioni. Vedremo se i genitori si convinceranno, date le divisioni nella comunità scientifica e nei pareri dei governi nel mondo.


Per molti enti regolatori il vaccino anti Covid va fatto anche ai minori che hanno un’età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Per la vaccinazione di massa degli adulti, la maggioranza dei governi ha valutato come minime le reazioni avverse e nei casi di quelle gravi si è sostenuto fossero in un numero limitatissimo o anche non procurate dai vaccini bensì dalle condizioni pregresse della persona. Alcuni enti di controllo invece, come il Vaers degli Stati Uniti, scrivono il contrario: le reazioni avverse ci sono, anche gravi e in un numero non irrilevante.


Sappiamo da numerose riviste scientifiche, BMJ, Nature, eccetera, che i rischi da Covid per i bambini sono pressoché inesistenti anche se la variante Delta ne ha fatti ammalare.
In questi giorni il Canada sta procedendo alla vaccinazione dei minori. La Cina lo fa da tempo. Negli Usa l’FDA ha deciso che dal 4 novembre i vaccini anti Covid possono essere somministrati anche ai bambini. L’avvocato Robert Kennedy jr ha dichiarato che farà causa a FDA. Israele ha iniziato il 23 novembre. I governi di Svezia e Danimarca invece affermano che nel caso dei minori con un’età dai 5 agli 11 anni il rapporto rischio-beneficio è a loro svantaggio, data la minima incidenza della malattia grave comparata alle reazioni avverse. Per questo motivo non li vaccineranno. Il ministro della Sanità del Messico Jorge Alcocer si è espresso con durezza contro la vaccinazione, dicendo che non ha senso far correre pericoli ai bambini e per questo non vaccinerà neanche i nipoti. 
Per gli adolescenti, quindi un’età leggermente superiore ai 5-11 anni, il Cdc degli Stati Uniti che è comunque a favore di una vaccinazione di massa dei bambini, ha segnalato un aumento inatteso delle miocarditi e pericarditi.
L'Italia aspetta il via libera di Ema per la vaccinazione di chi ha dai 5 agli 11 anni ma la decisione governativa sembra già presa.


Il mondo scientifico però non è affatto unanime. Anthony Fauci, immunologo e consigliere del presidente Usa John Biden ha dichiarato sul vaccino a La Stampa che “abbiamo osservato che è sicuro, che non ha effetti avversi e che è efficace al 91% nel prevenire la malattia”. All’altro quotidiano del gruppo Gedi ha parlato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro: “Il vaccino per i bambini è sicuro e frena i contagi, i genitori possono fidarsi”. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), ha annunciato all’agenzia di stampa Adnkronos il varo entro Natale e dopo il via libera degli enti regolatori.


Il consigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi, a Radio Capital: “Oggi i bambini rappresentano il 30% dei soggetti infetti, perché non sono vaccinati, sono scolarizzati e si contagiano stando l'uno vicino all'altro. Tutti i grandi pediatri e le accademie di pediatria a livello mondiale sono favorevoli alla vaccinazione. Sarà una vaccinazione raccomandata innanzitutto per la loro salute”.

Più cauto Francesco Vaia, direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma a Sky Tg24 : “Quando le agenzie regolatorie, Ema e Aifa, approveranno” il vaccino per i più piccoli, "verificheremo a che punto è la pandemia e potremo decidere con maggiore serenità e con dati che ci dicono anche i risultati a lunga distanza del Covid, che oggi non sono chiarissimi”. Lapidario il virologo e professore di microbiologia clinica presso l'Università Milano-Bicocca Francesco Broccolo: “Gli attuali vaccini non bloccano l'infezione, la diffusione e la trasmissione, quindi non sono giustificati dal punto di vista del rapporto benefici-rischi, in quanto se l'obiettivo primario è quello di ridurre la trasmissione questi vaccino non sono adatti”.


Netto il professor Giulio Tarro: “E’ assurdo vaccinare i bambini. Se i nonni e i fragili sono vaccinati perché vaccinare i bambini che si è visto non muoiono col Covid? Come è possibile che è scritto nel bugiardino degli attuali vaccini che c’è un rischio di malattie autoimmuni e noi non ne teniamo proprio conto? Si rischia la sindrome di Kawasaki, implica infiammazioni cardiache ma c’è anche il pericolo dell’autismo. Lo ripeto: a me sembra un’assurdità”.


Anche l'OMS ha dichiarato non necessaria la vaccinazione dei bambini quando milioni di persone fragili in tutto il mondo ne avrebbero bisogno ma non ci sono dosi sufficienti. Comunque la si veda la situazione potrebbe risultare dirimente. La comunità scientifica resta fortemente divisa. 


Si spera non accada, visto che parliamo di bambini, ma se dopo le inoculazioni di vaccino anti Covid vi fossero reazioni avverse gravi o addirittura morti, le giustificazioni utilizzate per la vaccinazione di massa degli adulti questa volta potrebbero non reggere, vista l’assenza di morti di bimbi durante il Covid, così come la sostanziale irrilevanza statistica della mortalità in quella fascia di età. Altrimenti, nel caso tutto filasse liscio, si imporrà l’opzione contraria, rinforzando la soluzione di chi sostiene che la vaccinazione di massa, bambini compresi, sia la via maestra per uscire dalla pandemia. 

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