Covid, Rt in calo ma preoccupano le varianti: non solo Delta, anche Kappa

Caos vaccini, per l'Ema bastano due dosi per essere protetti anche dalla variante Delta, ma il generale Figliuolo sta già pensando alla terza

Coronavirus
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In leggero calo l'indice Rt in Italia, sceso allo 0,63 contro lo 0,69 della scorsa settimana. E' quanto emerge dalle valutazioni della Cabina di Regia per il monitoraggio settimanale dell'epidemia Covid, riunita questa mattina. Ancora in calo anche l'incidenza, scesa da 11 casi settimanali per centomila abitanti a 9 casi per centomila.

"Si conferma la diminuzione dell'incidenza, sia sull'intero territorio nazionale che in tutte le Regioni/PPAA, con valori molto al di sotto della soglia di 50 casi per 100.000 abitanti ogni 7 giorni. L'effettuazione di attività di tracciamento sistematico possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti".

Anche questa settimana la pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PPAA. La stima dell'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica. Sebbene in assoluto i nuovi casi siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus SARS-CoV-2 causati da varianti delta/kappa è in aumento in Italia. La maggior parte di questi casi è attribuibili a focolai circoscritti riportati in varie parti del paese. Poiché la variante delta sta portando ad un aumento dei casi anche in paesi con alta copertura vaccinale, è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi.

É necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione - si evidenzia - per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità. Sulla base dei dati e delle previsioni ECDC, della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l'attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale.

Figliuolo: "Pensiamo alla terza dose"

"Gli acquisti di vaccini sottoscritti dalla Commissione europea prevedono approvvigionamenti per il prossimo trimestre, luglio agosto e settembre, pari a 45,5 milioni di dosi di Pfizer e Moderna, che sono quelli usati piu' diffusamente. A luglio, verranno consegnate 14,5 milioni di dosi del tipo a RNA messaggero. Si tratta di quantitativi importanti che ci consentono di guardare con ottimismo ai prossimi mesi, per raggiungere l'80 per cento delle persone vaccinabili il 30 settembre. E col ministero della salute stiamo gia' pensando a un'eventuale terza dose". 

Solo ieri, però, era stata la stessa Ema a sostenere che per essere protetti dalle varianti bastassero due dosi di vaccino. "Siamo al corrente delle preoccupazioni poste dalla variante Delta e dalle altre varianti" ma "al momento tutti i vaccini approvati nell'Unione europea sembrano efficaci nel proteggere (i vaccinati, ndr) da tutte le varianti virali in circolazioni nell'Ue". Lo ha detto il capo della strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavaleri, nel corso della conferenza stampa dell'Agenzia europea per i medicinali. "Le prime evidenze scientifiche indicano che due dosi del vaccino sono protettive nei confronti della variante", ha aggiunto.