Discoteche chiuse, ira dei gestori: chiesto il ricorso al Tar per riaprire

I gestori delle discoteche non ci stanno e chiedono l'annullamento del nuovo decreto Draghi. Bonaccini: "A rischio migliaia di posti, riaprire"

Coronavirus
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Discoteche chiuse, gestori su tutte le furie: chiesto il ricorso al Tar contro i nuovi provvedimenti 

Discoteche chiuse: il nuovo decreto varato dal Governo Draghi nelle scorse ore impone ancora le "saracinesche abbassate" ai locali notturni d'intrattenimento. Niente serata, niente musica e niente assembramenti. Ma dopo mesi di chiusure, questa volta i gestori non ci stanno e decidono di ricorrere contro la scelta del Consiglio dei ministri, impugnando i provvedimenti governativi davanti ai propri Tar competenti a livello territoriale. A dare la notizia è l'Associazione Giustitalia, che dice: "Attraverso più ricorsi ai tribunali amministrativi presentati dagli esercenti, i gestori chiedono l'annullamento del nuovo decreto nella parte in cui impone il mantenimento della chiusura dei locali". 

Nel frattempo, dal mondo politico, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna ha commentato: "L'unica cosa che non condivido è che, come avevamo già chiesto pubblicamente, io avrei fatto riaprire anche le discoteche e i locali da ballo", dichiarandosi favorele alle aperture "solo a chi dimostra che è stato vaccinato e quindi togliendo i rischi connessi ad un luogo massimo di assembramento per definizione". Il "timore" del governatore è che la mancata riapertura comporti "da un lato il rischio che alcune attività economiche spariscano definitivamente e si perdano migliaia di posti di lavoro e dall'altro che prolifichino feste private che non controlla nessuno. E quindi che il tema del rischio di assembramento venga moltiplicato invece che evitato".

E anche da Fratelli d’Italia, il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato: "La proroga della chiusura delle discoteche dimostra la schizofrenia dei provvedimenti del governo. Mentre assistiamo a balli in piazza e agli assurdi ennesimi protocolli per le attività commerciali, i locali notturni vengono demonizzati. Imprese e lavoratori già in ginocchio per le misure anti Covid, ancora una volta sono colpiti da provvedimenti inspiegabili. Fratelli d’Italia si batterà in Aula per contrastare questa misura”.