Fedez: “Allarme virus tra i bimbi, ospedali pieni”. Burioni: “Non c’è vaccino”

Chiara Ferragni e Fedez (Lapresse)
Coronavirus
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"Epidemia virus respiratorio in neonati: ospedali italiani pieni. Se avete bimbi piccoli fate attenzione mi raccomando". E' questo il post di Fedez su Instagram che riferisce sullo stato delle piccola Vittoria di appena 6 mesi da alcuni giorni in ospedale.

"Questo virus Rsv (Respiratory syncytial virus) non va preso alla leggera" scrive sui social. Chiara Ferragni, riporta l'agenzia Ansa, aveva gia' rassicurato i follower, ringraziando per i messaggi positivi dei fan. Dopo la paura per la piccola che si sta riprendendo, Fedez mette cosi' in guardia i genitori da questa malattia che colpisce i piu' piccoli e si puo' rivelare particolarmente rischiosa, come di recente segnalato anche dai pediatri, perche' causa bronchioliti e polmoniti.

"Tutti gli anni in autunno arriva il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) che riempie i reparti di pediatria e costituisce un pericolo non indifferente per i bambini piu' deboli. Purtroppo contro il virus (scoperto negli anni 50) non abbiamo ancora un vaccini efficace", scrive il virologo e immunologo Roberto Burioni su Twitter, commentando la notizia dell'appello di Fedez sui social a fare attenzione.

Il Virus Respiratorio Sinciziale, spiegano i pediatri della Societa' Italiana di Pediatria, solitamente provoca il raffreddore, riporta l'Ansa, ma specialmente nei bambini nei primi mesi di vita l'infezione da VRS puo' raggiungere le vie aeree inferiori ed i polmoni causando la bronchiolite acuta (un'infiammazione delle vie aeree inferiori) o la polmonite.

Si diffonde facilmente da persona a persona e l'infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi, toccando con le mani le secrezioni e quindi strofinandosi gli occhi o il naso. Il virus puo' sopravvivere per molte ore sulle superfici dure come tavoli, maniglie delle porte, giocattoli e culle. E' la piu' frequente causa di infezione delle vie respiratorie nei bambini al di sotto dei 2 anni e rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero sotto l'anno di eta'.