Covid, arriva il Super-Natale: l'Italia sospesa tra feste e varianti

Il Natale 2021 non sarà come tutti gli altri. Prepariamoci al Super-Natale!

di Maurizio De Caro
Coronavirus
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Covid, prepariamoci al Super-Natale: sospesi tra le feste e le nuove varianti in circolazione

Domani comincia, per i credenti, il Calendario dell’Avvento, che si concluderà con la Notte Santa, ma nessuno di noi è in grado di raccontare, di immaginare quello che ci aspetta, vorremmo almeno capire nell’Era delle Instabilità Permanenti, come gestiremo questa continua ricerca di qualche straccio di certezza. Il Super-Natale forse avrà luminarie molto più eleganti, made in Italy e firmate dai più importanti designer del mondo, gli stessi che hanno disegnato i neo-banchi per la scuola dell’obbligo. I regali si sceglieranno on-line sui siti delle Farmacie Italiane Riunite, dalle mascherine in finto visone, alla boccia di amuchina “limited edition”.

Si tornerà alla bellezza della luce delle candele, per risparmiare qualche migliaio di euro al mese sulla bolletta e perché ogni famiglia vivrà l’esperienza post-Netflix di Barry Lyndon, il gioco di società più venduto sarà “voglio fare il presidente della Repubblica”, meglio della tombola e del monopoli, per dare un volto credibile al capo del Super-Stato.

Verrà potenziato dall’immaterica ministra Cartabia il reato di diffamazione, la querela penale, e tutto quanto possa creare fastidio alla produzione di “veline veritiere” che neppure il Generale De Lorenzo avrebbe mai potuto immaginare, ma si risparmierà in spese legali e in Maalox. Le Big Pharma regaleranno panettoni farciti al pistacchio di Bronte, a tutti gli abitanti di quei paesi che stavano molto meglio prima di incappare in qualsiasi tipo di loro farmaco, mentre Boris Johnson riuscirà a non contraddirsi sulla lotta al covid per almeno due/quattro ore.

Siamo al centro della pandemia, anzi l’abbiamo vinta, forse ci saranno problemi fino a quando non avremo fatto il 14°richiamo entro la primavera, ma il ministro Speranza finalmente ci dirà quello che sta succedendo senza parlare per depistaggio, dell’ennesima crisi del Milan,” perché il paese ha retto, ha dimostrato responsabilità, ordine, disciplina sociale, elegantemente in coda, sempre pronto al prossimo richiamo, alla prossima variante”. Sono nate delle nuove dipendenze da vaccino, dopo la terza dose.

E poi c’è Lui, il nostro Achille “metà uomo e metà partita doppia”, “il dio immortale dei bilanci impossibili (come il nostro)”, simpatico, silenzioso, coccola i mini-leader di questo paese come Puccini davanti al direttore della banda (musicale) dell’Ortica, Draghi avrebbe messo in difficoltà anche Socrate. Dunque il Super-Esecutivo-Globale si riprodurrà all’infinito per partenogenesi, e finalmente “mariodraghi” ® diventerà un aggettivo, celebrato dagli artigiani del presepe napoletano più di Maradona, Cicciolina, i Ferragnez e soprattutto il suo unico rivale: Damiano dei Maneskin.

L’antica e meravigliosa capacità dell’italiano di sopportare perfino l’allegria sguaiata e contagiosa di Monti, e l’astinenza alcolica di Saragat, oggi scopre nuovi territori, sconosciuti perfino al procuratore assicurativo Toninelli, ed è il nostro Papà che ci ha raccontato tante cose misteriose, come il buon senso, vivere secondo le proprie possibilità economiche, credere nell’altro, ascoltare e non accoltellarsi allo stadio, ma solo in discoteca.

Anche quest’anno, come sempre siamo pronti al Super-Natale, sindaci, ministri e giornalisti spompati dal talkismo assordante, ammorberanno l’aria perché il suono delle parole, indipendentemente da qualsiasi significato, ci è caro più di quello delle campane, e un po’ di calore non si può negare al cittadino, basta che sia docile, tranquillo, in poche parole innocuo. In fondo durante le feste dovremmo sentirci più buoni, non per scelta esistenziale o per carattere, ma perché è l’unico regalo che il nostro mariodraghi® si aspetta, prima di trasformarsi in pura essenza, prima di ri-nascere anche quest’anno in una notte della fine di dicembre.