Green Pass via a chi non fa il richiamo. Su Natale nuovo spettro chiusure

Ricciardi propone un rafforzamento della carta verde e la sua revoca in caso di mancata terza dose. Brusaferro non esclude restrizioni

Coronavirus
Condividi su:

Ricciardi: "Green Pass revocato a chi non fa la terza dose di vaccino"

Il governo si interroga su come provare a frenare la terza ondata di Covid e ora appare sempre più minacciosa l'ombra di possibili nuove chiusure per Natale. Spiega il Messaggero che nel Lazio l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato, ha proposto un sistema di ammonizione: a sei mesi dalla seconda dose, avvicinando il Green pass al lettore ottico dovrebbe esserci come risposta il colore giallo, una sorta di ammonizione per ricordare che è necessaria la terza iniezione". E Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, risponde sempre a il Messaggero: "Questa è una buona idea. Secondo me sarebbe necessario, subito dopo la scadenza dei sei mesi dalla seconda dose, proprio un sistema di avvertimento. Se nei successivi due o tre mesi il cittadino non si è ancora presentato per ricevere la terza dose, allora va valutata l'ipotesi di sospendere la validità stessa del Green pass".

Ricciardi propone anche un rafforzamento del Green Pass, legandolo solo al vaccino e non ai tamponi. "Penso sia necessario discuterne e, come vede, il dibattito ha in effetti preso forza. La mobilità sociale è in aumento, allo stesso tempo in Europa c'è un incremento notevole dei casi positivi. Un Green pass rafforzato aumenterebbe le nostre difese".

Brusaferro: "Bisogna fare i vaccini, altrimenti si rischiano restrizioni"

Sul Corriere della Sera parla invece il presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnicoscientifico, Silvio Brusaferro. "In Italia l’incremento è stato nettoegeneralizzato nell’ultima settimana anche se meno incalzante che in molti altri Paesi, soprattutto dell’Est europeo. Noi possiamo e dobbiamo insistere sulla vaccinazione e sul rispetto dei comportamenti individuali e sociali, non dimenticando che anche chi ha ricevuto due dosi può contrarre l’infezione seppure in misura minore", dice Brusaferro.

"La presenza di ampie fasce di popolazione non immunizzata facilita la circolazione del virus, costituisce un pericolo per sé stessi e per le persone più fragili e, se la circolazione aumenta significativamente, rende necessaria l’attuazione di progressive misure di contrasto", avverte Brusaferro al Corriere, senza escludere nuove chiusure. "Se non l’avete ancora fatto, accettate l’offerta della prima dose e, se ne avete già fatte due, prenotatevi per la terza quando è raccomandata. La curva dei contagi è in netto rialzo, l’incidenza settimanale lo scorso giovedì era di 78 casi su 100 mila abitanti negli ultimi 7 giorni, quando sappiamo che la soglia entro la quale si può intervenire efficacemente per circoscrivere i focolai è di 50 casi. Ora è difficile fare previsioni. Altri Paesi stanno adottando restrizioni, ma al momento hanno numeri molto più alti dei nostri".