Green pass, Zangrillo: "Una dose per ristoranti e 2 in disco? Una cavolata"

Il primario del San Raffaele: "Il buon senso vale più dei certificati"

Coronavirus
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Zangrillo, green pass: "1 dose per ristoranti e 2 in disco? Una cavolata"

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Preoccupa la variante delta ormai dilagante nel Paese, con i contagi che crescono ogni giorno di più. Per questo il governo sta per varare una norma che obbliga le persone ad esibire il green pass per entrare in certi luoghi. Ma la misura sarà diversificata, in alcuni luoghi basterà aver ricevuto una dose di vaccino, in altri ne serviranno due. Il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo boccia l'idea dell'esecutivo. "Francamente - spiega il medico di Berlusconi alla Stampa - mi sembra una cavolata. Gli allarmismi hanno portato solo a un clima negativo. Ricordo all’inizio della pandemia, quando alle 18 la Protezione civile snocciolava numeri veri, ma che ripetuti ogni giorno drammatizzavano la situazione. Spaventare le persone non è mai educativo".

"Non c’è correlazione - prosegue Zangrillo alla Stampa - tra ciò che viene comunicato e quello che accade. Le previsioni, per esempio, sono sempre negative e scoraggiano la popolazione. Bisogna stare ai dati dell’Iss, secondo cui negli under 30 lo 0,07 per cento corre il rischio di morte e negli under 40 lo 0,28. Questo per dire che c’è una grande differenza con chi ha più di 70anni. Il tasso di letalità negli under 40 è 800 volte più basso che negli over80. Ai giovani dico di non farsi i fatti propri, di usare la mascherina e di non creare assembramenti inutili. Penso rispondano più a un discorso di responsabilità che di paura.È inutile dire loro che rischiano l’ospedale se non è così. Berlusconi? E' guarito e vaccinato".