I creatori del vaccino Pfizer: "Presto batteremo anche l'Hiv e il cancro"
La coppia di immuno-oncologi di Biontech svela alcuni aneddoti sulla corsa al siero e anticipa i progressi su altre malattie
Biontech annuncia novità per fronteggiare anche altre malattie
L'emergenza Coronavirus in italia continua senza sosta. La varinate delta ha ripreso a contagiare in maniera più pesante e gli ospedali sono tornati sotto pressione. Ma se la situazione al momento nel mondo è meno drammatica dei primi tempi buona parte del merito va ascritto a chi ha inventato il vaccino. Sono - si legge su Repubblica - figli di immigrati turchi arrivati in Germania negli anni Sessanta gli immuno-oncologi cofondatori di BionTech, l’azienda che ha sviluppato per Pfizer il vaccino anti Covid: Uğur Şahin e Özlem Türeci. Sposati nel 2002, grazie alle azioni di BionTech sono le prime persone di origine turca a entrare nella lista dei cento tedeschi più ricchi, con un valore personale stimato da Bloomberg Billionaires Index in 10,6 miliardi di dollari. La coppia racconta tutto nel libro Il vaccino che ha cambiato il mondo (Mondadori), scritto con il giornalista Joe Miller.
"La pandemia - spiega la coppia a Repubblica - è stata il battesimo del fuoco per la tecnologia mRna. I prossimi cinque-dieci anni potrebbero portare a un cambiamento di paradigma in molti dei vaccini esistenti. La bellezza dell’mRna per la vaccinazione contro le malattie infettive è che può essere adattato rapidamente e non ha bisogno di vasti impianti di produzione per la fabbricazione. Inoltre, il processo di produzione dell’mRna è molto più rapido degli approcci vaccinali più tradizionali".
"Sostanzialmente - proseguono i creatori del vaccino Pfizer a Repubblica- in due modi. Il primo sistema usa l’mRna per spingere il sistema immunitario ad aggredire — invece della proteina Spike come nel caso del vaccino anti-Covid — delle parti specifiche delle cellule tumorali che sono condivise e conservate in tutti i tumori di uno stesso tipo e non sono soggette a mutazioni. Così le cellule cancerose vengono riconosciute e distrutte. L’altro sistema invece è quello calibrato sul singolo paziente: possiamo produrre un vaccino che ha come bersaglio venti antigeni specifici del tumore di un individuo".