Mascherine, Arcuri fa i nomi: "Offerte da tutti. Da Pivetti ad amico Meloni"

L'ex commissario all'emergenza Covid, indagato per abuso d'ufficio e peculato, spiega ai pm: "L'offerta di Benotti la più vantaggiosa. Provvigioni? Non sapevo"

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Mascherine, Arcuri fa i nomi: "Offerte da Pivetti ad amico della Meloni"

Domenico Arcuri è indagato. Abuso d’ufficio e peculato le nuove accuse. La fornitura da 1,2 miliardi di euro è stata considerata "pericolosa per la salute". L’operazione è importante e va inquadrata nell’inchiesta che vede indagati, tra gli altri, - si legge su Repubblica - il giornalista Rai in aspettativa, Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi ed Edisson Jorge San Andres Solis. Si tratta della stessa indagine per cui l’ex capo della struttura commissariale per l’emergenza, Domenico Arcuri, sabato scorso è stato convocato in procura e ascoltato come indagato. Arcuri risponde alle domande sul perché non avesse contrattualizzato i due intermediari, Mario Benotti e Andrea Tommasi, che risultano aver percepito commissioni sostanziosissime dai produttori cinesi. Provvigioni di cui l’ex commissario giura di non sapere niente. "Benotti e Tommasi erano dei promotori o procacciatori d’affari, che operavano nell’interesse delle aziende esportatrici".

"Perché ha riconosciuto a Benotti la qualità di promotore preferendolo ad altro soggetti?», chiedono i pm. La risposta è articolata. Arcuri si difende, provando a spiegare la sua scelta. "Il senatore Malan (già Forza Italia, ora Fratelli d’Italia, ndr) offre, - prosegue Repubblica - tramite Enzo Saladino, mascherine lavabili. Il Cts risponde che non sono neppure valutabili. Il 28 marzo Saladino invia un’altra offerta di mascherine chirurgiche a 0,8 con consegna in Cina, con 30 per cento di acconto e 70 di lettera di credito. Il 24 invia un’offerta per Ffp2 a 4,5 euro. Non ottenuti i contratti, Malan inizia una schiera di numerose interrogazioni parlamentari".

"L’onorevole Mattia Mor (Italia Viva, ndr) - continua Repubblica - presenta un’offerta di due signori cinesi per mascherine chirurgiche al costo di 55 centesimi, con consegna in Cina escluso costo del trasporto.L’onorevole Pivetti firma due contratti con la Protezione civile, per 15 milioni di mascherine, alcune delle quali non sono mai arrivate in italia. L’onorevole Meloni il 22 e il 27 marzo è in copia all’offerta di tale Pietrella per mascherine chirurgiche con richiesta di anticipo del 50 per cento e costo del trasporto a carico del Governo. Tutte queste proposte che ho citato sono risultate largamente meno vantaggiose di quella di cui stiamo parlando sotto l’aspetto del costo, dell’acconto, del trasporto e del tempo di fornitura".