Missione russa anti-Covid in Italia. Mail dal Cremlino: spese a carico vostro

Putin chiedeva esplicitamente al governo italiano: sorvolo dei cieli, carburante, vitto e alloggio. Un conto da 3 mln di euro per le casse dello Stato

Coronavirus
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Missione russa anti-Covid in Italia, i documenti segreti 

Continua a far discutere la missione dei russi in Italia per fronteggiare l'emergenza Coronavirus scoppiata nel nostro Paese. Spuntano le mail segrete tra il ministero degli Esteri italiano e il Cremlino, in cui viene messo tutto nero su bianco per la missione degli uomini di Putin in Italia. Sono le 8.48 del 22 marzo 2020. Dalla Farnesina - si legge sul Corriere della Sera - viene trasmessa una nota verbale inviata dall’ambasciata russa. Comunica ai funzionari del ministero, del governo e della Protezione civile il contenuto della missione in arrivo da Mosca. E così svela che i russi avevano avvisato il governo italiano dell’intenzione di "bonificare" dal virus le strutture pubbliche ottenendo il via libera. Ma anche che l’Italia aveva accettato di sostenere tutte le spese per l’arrivo di 130 persone. "Sono state preparate brigate mediche con impianti e attrezzature necessarie per prestare assistenza d’urgenza e curare gli ammalati. Si prevede di inviare i mezzi speciali per la disinfestazione di strutture e centri abitati nelle località infette". Il documento trasmesso per via diplomatica rivela dettagli di un’operazione impossibile da pianificare in poche ore.

Il testo dell’accordo - prosegue il Corriere - rivela invece che sin dall’inizio l’Italia sapeva di dover pagare tutte le spese. Un conto, si è scoperto adesso, di oltre tre milioni di euro. Scrivono i russi: "L’ambasciata sarà grata a codesto ministero se vorrà provvedere ad ottenere dell’autorità competenti italiane l’autorizzazione per il sorvolo del territorio italiano e lo scalo sull’aeroporto di Pratica di Mare. Si prega altresì di provvedere al servizio terrestre aeroportuale nonché al refueling fino a 50 tonnellate di combustibile a titolo di cortesia. Contiamo sul rifornimento gratuito degli aerei russi presso gli aeroporti italiani per il volo di ritorno e sull’esenzione dalle tasse di aeronavigazione, pagamento del parcheggio e altri servizi aeroportuali". Non solo. Nell’accordo viene specificato che anche tutte le altre spese relative alla permanenza dei russi nel nostro Paese saranno a carico del governo italiano.

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