No Green Pass, "Dobbiamo giocare sporco. Mandiamo avanti anziani e bambini"
Su Telegram si studiano i nuovi attacchi: "Se facciamo proteste pacifiche non ci caga nessuno. Blocchiamo le strade, portatevi le coperte"
No Green Pass, "Giochiamo sporco. Mandiamo avanti anziani e bambini"
Il Coronavirus in Italia continua a far paura. Preoccupa la variante delta, considerata sette volte più contagiosa rispetto al virus tradizionale. Per questo da venerdì 15 ottobre scatterà l'obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori, del pubblico e del privato. Questa decisione ha scatenato il popolo dei non vaccinati e le frange più violente hanno devastato la sede della Cgil a Roma, ma stando alle chat su Telegram - si legge su Repubblica - le proteste e le violenze non finiranno. Il giorno dopo, nelle chat dei No Pass non scorre rimpianto né autocritica. Soltanto voglia di ricominciare. "A quando la prossima invasione?", dicono. "Dobbiamo giocare sporco, mettere anziani e bambini davanti alle manifestazioni", propongono. "Vogliono la guerra, e guerra avranno", aizzano.
Il calendario che preoccupa le forze dell’ordine - prosegue Repubblica - ha almeno quattro date cerchiate di rosso: 12 ottobre, 15 ottobre, 16 ottobre, 30 ottobre. “Vogliono la guerra e l’avranno” A eccitare gli animi della chat è l’amministratore, che postando due filmati degli scontri tra centinaia di manifestanti e la polizia nei pressi di Piazza del Popolo, scrive ironicamente: «Tutti di Forza Nuova e fascisti, vero?». La sfilza di commenti spiega ciò che si muove nel ventre dei No Pass. Un utente di nome Felsineo: «Avanti tutta! A quando la prossima?». Gli risponde RR: «Nuova manifestazione il 16 contro i sindacati». I messaggi si sovrappongono: «Bisogna agire il 15, primo giorno di obbligo green pass sul lavoro. Attenti alla Digos, sono tra di noi per iniziare le violenze». Mauri: «Ci attaccano come fossimo terroristi, quando siamo pacifici. La gente non ne può più. Vogliono la guerra e guerra avranno, sarà sommossa popolare». «Munirsi di viveri e coperte», «bloccheremo le principali arterie del Paese".